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Il racconto di ”Un miglio per la Somalia”

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 Una staffetta, promossa dall’associazione Stella Bianca Laura Garavelli, che ha percorso un tour di 200km in giro per la provincia, partita da Alessandria e li ritornata dopo aver toccato Casale, Valenza, Tortona, Novi, Ovada, Acqui. E in queste città si è corso un miglio per le strade del centro con la partecipazione di alcuni podisti che hanno voluto testimoniare la condivisione all’iniziativa. Atletica Novese ha messo in campo un po’ dei suoi ragazzi e Roberto Moro ce lo racconta La Somalia è geograficamente quello che viene definito il “corno d’Africa”. Ha la linea di costa più lunga di tutto il continente, un po’ come l’Italia per il mediterraneo. È stata un nostro protettorato per quasi due secoli e chi se ne intende di storia potrebbe raccontare parecchio sui rapporti complessi ma anche amichevoli con il Belpaese. Le assonanze però da qui si affievoliscono. È infatti grande più del doppio della nostra Patria ma ha poco più di dieci milioni di abitanti dei quali un milione e mezzo abitano nella sola Mogadiscio, la capitale. Ha un tasso di fecondità (figli per coppia) di 6,3 contro il nostro 1,3 ed un Prodotto Interno pro-capite di 600 dollari contro i nostri 36.800. Volendo cominciare in questo modo il resoconto di un’esperienza di corsa il rischio è di dilungarsi un po’ più del solito. Partecipare ad una staffetta benefica per la promozione di una raccolta farmaci a favore di una popolazione più sfortunata può però indurre a soffermarsi un attimo. Giorgio Belloni, uno dei blasonatissimi compagni di viaggio, me lo spiegato sabato pomeriggio durante il miglio finale corso in Alessandria ed in festosa compagnia tra Piazza della Libertà, Via San Lorenzo e Corso Roma. “Correre una staffetta come questa vuol dire staccare la spina ed andare a piedi, vivere lentamente per due giorni”. Migliore fulmineo riassunto di questo proprio non saprei dove trovarlo. Quando Davide (che ho scoperto chiamarsi in realtà David, come quello di Michelangelo) mi ha proposto la cosa un paio di mesi fa ho accettato subito volentieri. Non sapevo chi e cosa avrei incontrato ma i suoi racconti delle passate esperienze mi sono bastati. L’Associazione Stella Bianca di Alessandria organizza da anni staffette benefiche in particolare per aiutare la nazione Somala. Sono un gruppo di persone gentili ed idealiste che si prodigano ed impiegano un poco del loro tempo per una buona causa. Monica, la Presidente, mobilita tutta la famiglia (proprio tutta) e sta al telefono due giorni consecutivi, seguendo la carovana, per far combaciare i tasselli. Mica cosa da poco. È da immaginare poi tutto il lavoro che ci deve essere, prima e dopo. L’avventura è cominciata alle 5:40 di venerdì mattina, appuntamento in Galleria Perelli. Davide alla guida, equipaggio con Tina e Giorgio verso il Cristo, nel buio in una di queste notti di Gennaio che sembrano non voler finire. Guardi fuori, lontane le luci di un treno che viaggia nella direzione opposta, qui davanti il rosso abbagliante del semaforo sulla statale. Il gruppo si riunisce (correremo in sette, dandoci il turno) per le foto ed il primo caffè il Piazza della Libertà, tra i primi avventori incuriositi, un cagnolino protetto da un gilet variopinto in stile Missoni ci saetta tra le gambe. La prima pattuglia dei vigili urbani ci prende in consegna e ci scorterà fuori dai confini del Comune, molte altre ci guarderanno le spalle lungo il tragitto. Giorgio corre la prima frazione di dieci chilometri poi il cambio. Ce ne toccheranno due al giorno a testa per due giorni in carovana seduti sul pulmino che segue da vicino il podista per ogni evenienza. Lo guida Paolo con mestiere e la pazienza di Giobbe. Domattina comincerò io da Novi verso Ovada, alle 7:30, ci sarà freddo, credo, ma è ancora presto per pensarci. Attraversiamo il Ponte Meier, passiamo davanti al Carcere di San Michele che dà i brividi con il suo doppio recinto ed i suoi grandi fabbricati parallelepipedi Orwelliani. Ci dirigiamo verso Casale poi sarà la volta di Valenza e Tortona per l’arrivo previsto in Piazza Venti a Novi, speriamo intorno alle 19:00. Domattina la carovana proseguirà per Ovada ed Acqui e tornare ad Alessandria per la festa finale, appuntamento alle 16:00 in Piazza della Libertà. Durante il tragitto, nell’abitacolo del nove posti a noleggio, si chiacchiera di bicicletta e corse, di lavoro e ricordi di altre staffette. Ascolto volentieri, è la mia prima esperienza. Attraversiamo lentamente paesi e cittadine, la nostra campagna di vecchie cascine abbandonate, capannoni gettati qua e là, splendide villette con vialetti e raffinati porticati, l’avveniristica sede della Bulgari, a Valenza, che divide noi podisti tra pro e contro l’idea architettonica di metallo e cristalli. Le colline verdi e terra di Siena di Mirabello, la paglia oro dei cespugli di canne ed i rossi vinaccia ed amaranto dei cespugli piegati dal gelo ci accompagnano, insieme alle bottiglie e le cartacce abbandonate lungo i cigli e nei fossi. Abbiamo mangiato nel camper che ci ha seguiti e poi attesi. Siamo serviti con calore ed attenzione, ecco il piatto di penne al pomodoro, immancabile ristoro per le gambe ed il respiro che brucia un po’ del dopo corsa. L’ambasciatore della Somalia, un gentiluomo elegante accompagnato da una garbata consorte, ci ha parlato di gratitudine e di fratellanza. I Sindaci che ci hanno ricevuto nelle Sale dei Palazzi Municipali di Tortona, Novi ed Alessandria erano un poco emozionati. Sono stati due giorni speciali. Alcune foto della tappa di Novi dalla Pagina fb di Monica Gasparini (con altre foto e notizie sull’evento) e di copertina il pettorale che ha accompagnato gli staffettisti

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