Fine ed inizio tra gli Elementi di Roberto Moro
È finito l'anno, è cominciato l'anno. Il tempo per noi è circolare (un ritorno senza prima e dopo) o lineare e quindi un susseguirsi di uscite ed entrate? Bel tema, intanto in questi giorni si fanno i bilanci. Parlando di corse ne ho vissute quattro negli ultimi quattro giorni. Il 30 e 31 per chiudere l'anno 2018 poi un 1 e 2 per non far torto al nuovo che ci è gentilmente venuto incontro. Un paio di pensieri sono arrivati. La corsa è attività primordiale ma modernissima. Resta un sistema infallibile per misurarsi con se stessi o con gli altri attraversando l’ambiente che ci circonda, il mondo che abitiamo. Nel farlo abbiamo compagni di viaggio che condividono le nostre mete. In allenamento posso essere congiunti, amici (anche a quattro zampe) o più intimamente gambe, cuore e polmoni se indossiamo quel pettorale che volere o volare ci trasforma non appena spillato alla maglietta. A cavallo tra passato e futuro, nei quattro giorni ho cambiato sempre compagnia correndo quattro volte nei dintorni ed attraversando i Quattro Elementi. Con Frank e Giacomo abbiamo affrontato il gelido mattino del Castellone tra i vapori della bruma scintillante. Il Fuoco del pallido sole ha acceso davanti ai nostri passi un tappeto di stelle gelate che, al passaggio, si illuminavano ad intermittenza sulle zone d’asfalto ancora immerse nell'ombra. Con Davide abbiamo percorso San Bovo attraverso l’Aria limpida del primo pomeriggio con il bianco altissimo delle Alpi che pareva più vicino del bruno cenere dei nostri vicinissimi Appennini. Sempre con Davide, ma guidati dal suo fedele Tito, abbiamo santificato il capodanno nella gelida nebbia del basso Pieve e della Merella. L'Acqua, a tratti gelata, vibrava lenta nelle cunette, pozzanghere e profondi fossati che solcano la piana. Con Elena, chiacchierando di figli, film e mostre in programmazione nei vicini musei metropolitani, abbiamo attraversato la Terra delle nostre crete di tufo bianco e di suoli rossi dove trovano dimora le vigne del tratto che dal Castellone porta alla Marchesa e poi alle cascine dei Colli “corti". Siamo fortunati abbiamo avuto tempo, voglia, possibilità. Preghiamo per un 2019 altrettanto generoso.