Arenzano, Camminata del Roccolo
10 febbraio Fabio Pelizza e la Moro Family al via di questa classica del podismo ligure giunta alla 28^ edizione. Ecco il racconto con gli occhi e le parole di Roberto: La “camminata” del Roccolo è una gara di 10 chilometri organizzata dall'omonimo Circolo ricreativo. Con Cristiana e Laura siamo partiti alle 7 da Novi per correre la prima gara di famiglia, stessa batteria, stessa linea di partenza. Abbiamo scelto, per il loro battesimo lontano dalle nostre competizioni sociali, un luogo di mare. Oggi a Novi il freddo del mattino morde meno ma per le strade i cumuli di neve ormai sporca trasmettono comunque idee e refoli di gelo. La A26 ed il Turchino sono piovosi e malmostosi come quasi sempre in inverno. Il Circolo ha sede di fonte all'ingresso del villaggio che abita la Pineta ad Arenzano. Lo si raggiunge con una tortuosa salita tutta Ligure che parte dall'Aurelia pochi metri dopo l’uscita dell'autostrada. Arenzano per noi è quello che si può definire un “luogo dell'anima". Innanzi tutto, arrampicato alla sua prima cerchia di alture concentriche, ecco il Santuario del Bambino di Praga. Tralasciando che siamo cresciuti tra le statue e statuette, i quadri e le immaginine del Gesù ammantato di rosso che popolano da sempre le case dei nostri nonni, chi, abitando il nostro entroterra “ligure" può dirsi completamente estraneo al fascino della immagine d'oro scintillante che ne domina il sagrato? Con avi, parenti ed amici moltissime sono le volte in cui Le abbiamo reso una visita più o meno coinvolta. Poi, prosaicamente, sia per chi è nato e vissuto a Genova come me, sia per molti “novesi doc”, Arenzano è un comodo sbocco al mare popolato di ricordi di spiagge e profumo di olio solare, ristoranti di spaghetti ai frutti di mare e fritti misti, passeggiate sotto i pitosfori e gli oleandri, gustosi gelati al melone e cocco della Cremeria del Sasso. Arrivati al Circolo siamo stati accolti dal crocchio dei Maratoneti Genovesi, che giocano in casa, ed accuditi da gentili signore che ci hanno registrati ed iscritti. Su di un tavolino in acetato bianco abbiamo preso una delle splendide cartine manoscritte che (con chiara grafia di un ignoto cartografo generoso di dettagli e punti di riferimento evidentemente identitari) descrivono il percorso di gara. Un cartello altrettanto manoscritto ma a “pennarellone” nero declama un menù di ravioli al “tocco" e trippe in umido più dessert a 10 euro… Il calore dello spogliatoio / sala riunioni vociante di “coccine" genovesi di costa e di entroterra ci ha riscaldati. La corsa nel parcheggio antistante la linea dello start ci ha preparati al via. Subito dopo il …tre, due, uno, via… che ha preso il posto del più drammatico e classico sparo, siamo scesi sull'asfalto reso viscido dalla recentissima pioggia. Giù a rotta di collo fino ad avvistare il grigio indaco e bluastro del mare di oggi. Rapida virata sul lungomare Fabrizio De André a Cogoleto, direzione Arenzano. È lo stesso tratto che si percorre, andata e ritorno, durante la Mezza di Arenzano dell'inizio di Settembre. Usciti dalle tre gallerie ecco la passeggiata, direzione Genova. La Superba si fa intravedere ad oriente tra la foschia. Una falce di luce dorata illumina il mare davanti alle banchine del Porto Antico. Percorsa la passeggiata giriamo secco verso il centro e poi su verso il Santuario. È arcigno e concreto come i liguri questo percorso. Scorci e panorami magnifici ma li si suda tutti. Raggiungere il sagrato per uno sguardo rapido e devoto verso la colonna del Piccolo Gesù non è l'ultimo sforzo. Di qui in poi tocca recuperare la quota di partenza. L’ultimo tratto, dopo aver riattraversato l'Aurelia, è una salita non ripida ma lunga. La strada è in evidente abbandono e con la sua invasione di vegetazione laterale e l'asfalto corroso sotto una linea di mezzeria stinta ma tenacissima, sembra uscita dalla sceneggiatura post atomica de “Il pianeta delle scimmie". Arriviamo, stanchi ma sereni. Al ristoro thè caldo e l'immancabile focaccia, monumento inarrivabile della squisita e pratica semplicità genovese. Spogliatoi. Torniamo verso casa.