Buona la prima (by Roberto Moro)
Oggi ho fatto una gara. Fino al secondo chilometro ero in testa, poi a poco a poco mi hanno superato tutti, è stato bello. Scritto (e letto) da chi corre questo incipit non convince, è vero. Occorre cambiare leggermente angolazione, poi sarà tutto più chiaro. La gara è “i Brichi ‘d Seravale” che lo stimato Assessore Barbieri ed i suoi pards annualmente organizzano in grande sintonia con i nostri leader sociali biancocelesti. E dire che le italiche attitudini alle rivalità di campanile e la condominialità di rilievi e superfici calpestate (in fondo la “loro“Bollina” per noi novesi è il prolungamento naturale in allenamento del “nostro”Castellone”. Chissà viceversa come la pensano a Serravalle..) penso renderebbero altrove complesse le relazioni diplomatiche. Onore al merito dunque. Fino al secondo chilometro ero in testa solo perché sono partito nove minuti prima dello start ufficiale. Caso da squalifica dunque? Non credo, ero autorizzato dal suddetto Assessore in persona. Quando mi ha dato i due cartellini rosa della non competitiva mi ha guardato con il solito sguardo acuto e bonario e sorridendo mi ha detto: “Voi potete partire quando volete, anche adesso, è a passo libero”. In realtà erano le 8:30 e un’ora prima dello start ufficiale mi pareva francamente esagerato. Qualche secondo prima aveva vergato sui due cartoncini i nomi di Carmen e del sottoscritto. La mia consorte ha così esordito nel piccolo grande interessante mondo delle competizioni delle corse nostrane. Anzi a dirla tutta ha provato per la prima volta una competizione (anche se in versione “soft” e senza “dossard” per dirla come i cugini d’oltralpe) e per la prima volta una corsa di oltre dieci chilometri. La poverina ha ceduto da qualche mese alla mia insistente pedanteria (piatto forte del carattere ereditato dagli antenati del ramo paterno del mio cespuglio valborberino) ed ha cominciato a corricchiare poco poco per poi, come accade spesso, farsi conquistare, insistere ed allungare tempi e distanze. Una buona “prima” pur lenta ma tutta corsa, non un passo al passo. Due le alternative possibili per il futuro: un Roberto VAFFA……. o la continuazione di una condivisione tra sudori e momenti che allargano il cuore. Vedremo. È stato bello perché dal secondo chilometro in poi li abbiamo visti tutti (magari Carmen un poco meno, concentrata com’era) ma proprio tutti (meno un paio) arrivare, sfilarci, proseguire. Dai primi tre giovanotti con le magliette colorate così: una blu, una gialla, una blu e gialla (!) al primo dei nostri (il quarto mi pare) a tutti gli amici e compari di tante sgambate. Non cito per non far torti o preferenze. Il popolo della corsa del novese ci è passato davanti, concentrato e ansante, sui non facili saliscendi sui quali abbiamo la fortuna sfacciata di poter correre. Intorno a noi i panorami di colline, montagne in lontananza, vigne appena spogliate dei loro frutti, querce secolari ville e villoni, case di contadini e profumi di mosto in ebollizione. L’immagine di un ciliegio, con le foglie lanceolate ormai rivolte al basso, e cromaticamente suddivise tra ciuffi arancione rossastri ed una dominante verde cangiante si è impressa con forza sulle nostre quattro retine. Rimarrà a farci compagnia per la giornata, amichevolmente.