Bocchio e la sua due giorni speciale
5 e 6 gennaio - “Sono soddisfatto della prestazione, venivo da un buon momento di forma nei cross con il terzo posto nei Provinciali di Casale, il secondo posto a Occhieppo Inferiore e il successo di Sandigliano, così come una buona performance su strada con il terzo posto nei seimila metri in occasione della Maratona di Trino. Per me la pista è molto importante”. Mario Bocchio commenta così la medaglia d’argento conquistata ai Campionati italiani indoor Aics svoltisi al “Palalottici” di Parma. Il nostro atleta, come anticipato nel post dedicato, ha infatti conquistato la piazza d’onore sugli 800 metri nella categoria SM50 con il tempo di 2’51”25, realizzando anche il suo primato personale al coperto. Una gara da protagonista nell’evento tricolore per un atleta da poche settimane con il nostro team. Nelle ultime due stagioni aveva ottenuto rispettivamente un primo e un secondo posto ai Regionali piemontesi outdoor, sempre sugli 800 metri. Stavolta invece arriva un podio tricolore per il 53enne nato ad Alba, in provincia di Cuneo, ma ormai alessandrino di adozione. Sulla pista di Parma è stato preceduto soltanto dal ternano Piero Bogazzi (Podistica Carsulae), primo in 2’45”81. La gara, in assoluto, è stata vinta da Emanuele Brugnizza (classe 2001), nazionale di San Marino, con il tempo di 1’57”45 davanti al compagno Valentino Zuliani (2002) con 2’05” 92 e al perugino Nicola Alberati (1999) in 2’07”45. “Visti gli avversari e considerata le loro età, il mio sesto posto assoluto non può che farmi ben sperare per la prossima stagione dove sarò soprattutto impegnato nello challenge nazionale del Club del Miglio, dove nell’ultima edizione mi sono classificato ottavo di categoria con un successo e un secondo posto” conclude Bocchio. “Gara molto dura al Campaccio. L'impegno del giorno prima in pista si è fatto sentire, gambe pesanti, terreno insidioso con saliscendi che mi hanno messo ko, livello degli avversari superlativo... Alla fine un 45°posto tra gli SM50 (tempo 0:24:24 sui 5,3 km) che mi ha stimolato questo interrogativo: vale di più un'esperienza in una classica-monumento come il Campaccio oppure una facile prestazione in un cross normale?”. Questo il commento dopo l’impegno di San Giorgio su Legnano. “Chi ama i cross e vive il mito lontano della vera atletica non può comunque mancare a questo genere di eventi. Il 65° Campaccio, nonostante il delicato periodo della pandemia, si è corso nella stagione che celebra il centenario degli organizzatori della Sangiorgese. L’Africa, tra i gloriosi prati (asciutti) alle porte di Milano, è stata ancora una volta padrona: gli specialisti del Continente Nero, nell’ottava tappa Gold del circuito di specialità della federazione internazionale, la prima dell’anno, hanno monopolizzato entrambi i podi. Anzi, di più: in entrambe le prove, maschile e femminile, sono loro le prime cinque posizioni. Per noi master c’è la soddisfazione di essersi potuti riscaldare al loro fianco. Lo so, sono piccole cose, ma rendono l’idea di cosa sia ancora l’atletica rispetto agli altri sport, se consideriamo che loro sono i cosiddetti top runners” “Nella mia prova, riservata alle categorie SM45 e 50, la prima metà i ritmi erano tutto sommato blandi, con in testa gruppi composti da otto-dieci atleti, poi un principio di selezione messo in atto dal marocchino Hassan El Azzouzi. Dettagli, infine un finale pirotecnico. Con Gabriele Betrami (Pont Saint Martin), Giuseppe Di Stefano (Atletica Edilmaket Sandrin), Graziano Zugnoni (Santi Nuova Olonio) e Fabio Caldiroli (Calcestruizzi Coradini Excels) che se ne vanno per giocarsi il successo finale e determinare, nell’ordine, la classifica dei primi cinque posti. Quando il ritmo è aumentato, per me onestamente non c’è stato nulla da fare e ho incominciato a perdere posizioni, allora ho solo pensato di limitare i danni” racconta Bocchio. Che conclude: “Per il dolore ai talloni non ho potuto correre con le chiodate, e in alcuni tratti sono anche scivolato. Al traguardo soprattutto il piede destro era mal messo e zoppicavo vistosamente. Ma non cerco alibi. Voglio spendere un apprezzamento per i colleghi della Novese Enrico Ponta, secondo assoluto nella prova SM35 e 40, Rocco Longo, settimo negli SM60 e Concetta Graci, quinta nella graduatoria SF55”.