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Cross internazionale della Mandria: vince Crippa, Bocchio ultimo ma soddisfatto

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19 novembre - Era l'azzurro Yemaneberhan Crippa l'atleta più atteso del cross internazionale della Mandria 2023 in programma domenica 19 novembre, sui prati di Venaria Reale (Torino). Tra i pochissimi Master al via anche Mario Bocchio, SM55, portacolori dell’Atletica Novese. È stata la terza e penultima prova delle gare di selezione in vista dei Campionati europei del prossimo 10 dicembre a Bruxelles. Dopo le due precedenti gare di Levico Terme e Osimo, che hanno visto in gara un numero ridotto di atleti di punta, finalmente ieri al via tutti i migliori specialisti azzurri della corsa campestre. In primis proprio Crippa, il nostro leader nazionale di specialità che l'anno scorso si classificò al quarto posto ai Campionati europei di cross disputati proprio sul percorso della Mandria. L'azzurro, reduce da un proficuo periodo di allenamento in Kenia in previsione di una prossima maratona, non ha disatteso il pronostico. Ma c’è voluto uno sprint all’ultimo metro per strappare al sorprendente Pasquale Selvarolo il successo. In campo femminile assenti Nadia Battocletti e Valentina Gemetto, vittoriosa sette giorni fa a Osimo, era invece al via la piemontese Anna Arnaudo, che nel 2022 aveva vinto proprio alla Mandria. L’azzurra ha pagato nel finale lo sforzo, chiudendo al terzo posto, dietro alla vincitrice keniana Caren Chebet e alla marocchina Ikram Ouaaziz. Alla Mandria c’era anche Gaia Sabbatini, al debutto di una stagione che potrebbe portarla sotto il muro dei 4 minuti sui 1500. Gaia ha vinto in 7’51” il cross corto staccando nella seconda parte di gara una coraggiosa Eleonora Vandi, arrivata al traguardo con un distacco di tre secondi. Sabbatini, commossa, ha dedicato la vittoria a Giulia Cecchettin, l’ennesima vittima di femminicidio. Il cross corto maschile, sui 2.300 metri, era valevole come selezione per la composizione della staffetta azzurra per gli Europei di Bruxelles. C’è stato un serrato duello fra il piemontese Soufiane El Kabbouri e il bergamasco Sebastiano Parolini, che ha prevalso con un allungo finale. Ultimo posto, e non poteva essere diversamente, per Bocchio, Master 55, vittima sacrificale di un “parterre” di altissimo livello. “Che dire? Era inevitabile essere ‘asfaltati’, diciamo che ho fatto un ottimo allenamento. Per un amatore sono esperienza da fare, ci vuole certamente coraggio, ma c’è tanto da imparare, si matura e si rafforza il carattere per poi tornare a calarsi nella routine delle competizioni settimanali” dichiara Bocchio. Che alla fine ha avuto l’onore delle telecamere e anche il lungo applauso del rettilineo finale.

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