Atletica Novese e la trasferta di Cervia: le vittorie, i piazzamenti e le prestazioni raccolte in un unico file, le foto di Irene e Davide Guerra, il racconto nato da un’idea di Raf Adduci e Roberto Moro: a voi………
“Vince” al Meeting
Squilla il cellulare nel dopocena. Lo schermo pulsante dell’attrezzo (smartphone per i moderni e gli smaliziati) avvisa che è Raffaele, la chiamata era preannunciata. Non ci incrociamo da un po’ sulle strade qui intorno. Combinazioni. Dopo le schermaglie convenevoli di rito va al sodo: “Volevo parlarti della nostra recente esperienza a Cervia. Magari butta giù qualche riga per il sito dell’Atletica”. Mentre lo ascolto penso che sul sito pezzi sui Campionati AICS di Cervia ne sono già apparsi almeno tre. Poi comincio a capire che non vuole riferirmi una cronaca ma sta tentando di trasmettermi una serie di emozioni. Mi racconta della partenza dei suoi ragazzi il giovedì e della levataccia alle cinque, con Ilaria, per raggiungerli il sabato mattina. Arrivo prima di pranzo e puntata sulla pista dove sono al “lavoro” gli atleti. Tra l’umanità variopinta di magliette che si spingono in ogni direzione ecco arrivare loro incontro il piccolo di famiglia, Mascotte del gruppo bianco celeste. Mi dice che è stato assalito dall’emozione, come se non lo vedesse da tempo. Sta crescendo anche lui, rapidamente, apprendista atleta disciplinato. I genitori che partecipano a questi campionati in contemporanea ai loro ragazzi (personalmente ho avuto questa esperienza anni fa a Lignano Sabbiadoro, sempre con il nostro gruppo sociale) vivono un’esperienza duplice. Lo spiega bene Raffaele, da un lato tifosi interessati ed accompagnatori, dall’altro atleti (magari stagionati) che si misurano con le specialità della pista. Sono giorni intensi ed emozionanti. Là in mezzo, un quarto organizzatore, un quarto allenatore, un quarto motivatore/tifoso ed un quarto atleta (e peccato che in un’unità ci stiano solo quattro quarti) Vincenzo Lacamera, onnipresente. Il responsabile tecnico della nostra Società è la Musa ispiratrice di queste trasferte. E non solo. Raffele mi dice di averlo ammirato mentre riusciva a gareggiare, allenare e motivare i ragazzi ed incitare gli adulti in gara. Tutto nello stesso tempo, come se di Vincenzo non ce ne fosse uno ma forse due, tre, quattro. Gemelli identici per corporatura e passione. Il mio ricordo è esattamente uguale. Allora come non ammirare chi come lui, Teresa, Annalisa e Mario, custodiscono, sempre presenti ai campionati, i nostri ragazzi e i nostri colori riuscendo anche a gareggiare con buoni risultati? Anche Massimo, sull’Adriatico romagnolo, ha fatto la parte di chi regala il suo tempo e le sue risorse per testimoniare un messaggio utile a tutti ma soprattutto antidoto al disincanto di noi adulti un poco bolliti e logori. Si può stare insieme, una ventina di persone (come si direbbe dai nove ai novanta), come una squadra. Condividere colazioni, pranzi e cene, faticare, gioire, reggere le delusioni. Raffaele ha gareggiato, è salito sul podio. Mi dice che ha pensato di aver fatto bene e che forse avrebbe potuto fare meglio, che guardare i ragazzi da lontano e da vicino allo stesso tempo non è cosa da tutti i giorni. Ha visto “Vince” inginocchiarsi scherzosamente davanti al suo podio sbandierando festosamente in suo onore, lo ha visto premiare, durante il pranzo di chiusura, i ragazzi meritevoli con i suoi trofei personali. Un gesto generoso e simbolico. Raf penso abbia vissuto questo, provo a riassumerlo in poche righe inadeguate, spero di non deluderlo. Funziona anche così tra compagni di Corsa.
CLASSIFICHE
FOTO di Irene e Davide Guerra