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A Rossiglione per la “Straberlino 2022”

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8 luglio - Buon successo di partecipazione per questa gara voluta ed organizzata dagli uomini di Corrinvallestura: 157 gli atleti che si sono sfidati sul percorso di 6km caratterizzato dalla prima metà in salita e dal ritorno a rotta di collo sullo stesso tracciato sviluppato sulle prime alture di Rossiglione. Vittoria per Mariglen Kurtay, per i colori di Atl. Ovadese, con il crono di 20’28’’ che ha confermato di essere atleta in crescita e che sa far girare le gambe davvero forte. A pochi secondi di distacco sono giunti al traguardo Edwin Cumbicus (Team Casa della Salute) e Marco Parodi (Marat. Genovesi). In campo femminile altro arrivo “stretto” che ha visto prevalere Anna Bardelli (Peralto) su Laila Hero (Atl Arcobaleno) rispettivamente al traguardo in 23’54’’ e 23’59’’. Terza posizione per Roberta Barna Scanu (Rensen Sport Team). Il nostro team ha messo sulla linea di partenza dieci atleti (non male considerando l’impegno strenuo di 24 ore prima a Canelli) e il migliore è stato Andrea Molinari che ha concluso in 23’27’’. Dopo di lui ecco Concetta Graci, sesta assoluta e vincitrice nella categoria di appartenenza: poi Luigi Macciò, Gian Luigi Calcagno, Claudia Fossa, Fabio Pelizza, Beppe Tardito, Mario Bergaglio, Franco Gavuglio (terza posizione per lui tra gli SM70), Annalisa Mazzarello. La squadra ha portato a casa il terzo posto nella classifica riservata alle società alle spalle del Gruppo Città di Genova e ai Maratoneti Genovesi.

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Bella prova di gruppo a Canelli

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7 luglio - “Sulle strade dell’Assedio”: una gara che si ama o si odia. Tracciato di 4,2 km da ripetere due volte con la terribile salita in acciottolato della Starnia che dal centro storico di Canelli sale verso il Castello e la Chiesa di San Rocco. Una salita estremamente impegnativa e ancora di più in una serata calda e umida come quella che ha accolto a Canelli i circa 150 atleti al via. La selezione si è vista da subito con Gabriele Gagliardi e Andrea Mandrino a menare le danze davanti a Flavio Ponzina . Al secondo passaggio in cima alla salita il Brancaleone ha dato lo strappo decisivo piegando la resistenza di Mandrino e conquistando il vantaggio decisivo che ha valso la vittoria dell’esponente di Brancaleone sul ragazzo di Atl. Alessandria che non smette di stupire. Terza posizione per Flavio Ponzina (Brancaleone) che ha a sua volta preceduto l’altro alessandrino Lorenzo Parodi. Quinto e primo dei nostri ragazzi, Simone Berrino: la pattuglia dei nostri atleti più veloci ha visto Livio Denegri settimo, Hicham Dhimi nono e Diego Scabbio quattordicesimo. L’aver messo quattro atleti nelle prime 15 posizioni è un eccellente risultato complessivo, ancor più significativo in una gara che rappresentava la tappa numero 8 del CorriPiemonte 2022. In campo femminile impressionante l’assolo di Valentina Gemetto (Atl. Saluzzo) che ha letteralmente fatto il vuoto vincendo per propria dimensione davanti a Claudia Marchisa (Atl. Alessandria) e a Debora Ferro (Vittorio Alfieri). La buona prova di squadra del nostro gruppo la si può anche confermare andando a spulciare le classifiche di categoria ch , oltre ai sopracitati Berrino, Denegri, Dhimi, Scabbio, hanno premiato Elsa Godino, Antonella Castello, Claudia Carrega, Claudia Fossa, Andrea Molinari, Giacomo Tofalo, Maurizio Traverso, Antonio Scotto di Luzio, Francesco Gavuglio. Il nostro team ha inoltre conquistato il premio per il gruppo più numeroso in virtù dei 26 atleti classificati precedendo la Vittorio Alfieri stante il fatto che gli organizzatori della Brancaleone hanno rinunciato a concorrere in questa particolare graduatoria.

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Alba, 800 metri “regno” di Machmach. Piazza d’onore per Bocchio negli SM50

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 1 luglio - Meeting notturno ad Alba, l’ormai classico “Memorial Daniele Giacosa”, che ha visto al via il meglio dell’atletica giovanile piemontese. Interessanti gli 800 metri maschili, con 39 al via suddivisi in quattro Serie. Sul tartan langarolo, per l’Atletica Novese il Master Mario Bocchio. La gara del mezzofondo veloce è vissuta sul duello ravvicinato tra Abdessalam Machmach e Vincenzo Matarazzo, con il marocchino dell’Athletic Club96 Alperia, allievo di Francesco Labate, che si è imposto sull’atleta del Roata Chiusani con il tempo di 1:50.34 rispetto all’ 1:51.99. Bocchio ha gareggiato nella quarta Serie, nove al via e solo due Master. “Ho lasciato tutto là fuori. Purtroppo non era la mia giornata, vista la griglia di partenti. Il ritmo è stato molto duro sin dall’inizio, ma fa tutto parte del gioco. Questo non mi delude. Finire con il tempo di 2:54.71, settimo posto, sicuramente non è il responso per cui mi sono allenato ma devo accettare la realtà e considerare la prova come un buon allenamento per quando dovrò confrontarmi solo con i Master. Sono riuscito per un giro ad avere come punto di riferimento Simone Bucca, un ’96 della Giannone Running, poi ho praticamente corso da solo” afferma Bocchio. Nella sua Serie il portacolori dell’Atletica Novese è riuscito comunque ad avere la meglio su Salvatiore Sorgi (Atletica Pocapaglia), SM55, e sullo junior Giorgio Girardi (Atletica Cuneo). Alla fine Bocchio è secondo nella categoria SM50, dietro a Luca Battaglio del Cus Torino, “ma lui non ha nulla a che vedere con noi, visto che è riuscito a fermare il cronometro su 2:07.01

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Stracandiolo: in corsa per la ricerca

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3 luglio - Stamani a Candiolo si è corso non solo per puro spirito agonistico ma anche per dare una mano alla ricerca medica contro il cancro che ha, proprio a Candiolo, uno dei centri di cura più avanzati. Clima caldo, afoso e i pur scorrevoli 8 km del tracciato hanno richiesto un impegno fisico notevole. 268 i classificati con la vittoria di Alberto Mosca (Atl. Potenza Picena) in 27’27’’ e di Carlotta Montanera (Pod. Torino) in 32’58’’. Presente anche il nostro team grazie all’impegno di Luigi Macciò che ha chiuso il percorso in 39’47’’: grazie a lui per aver testimoniato la nostra presenza .

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Scalata al Forte Ratti

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2 luglio - Le alture della Val Bisagno sono state il teatro di questa gara, curata dagli uomini di Zena Runners, con partenza dalla zona del Biscione e arrivo al Forte Ratti, imponente caserma militare ottocentesca da cui si spazia con lo sguardo su tutta Genova. Percorso di 6,5 km con un dislivello di 524mt e ultima parte da correre su sentiero: alla fine si è imposto l’infaticabile Ghebre Savio (Team Casa della Salute 42195) in 29’56’’ ed ha preceduto i sempreverdi Roberto Porro (Cambiaso) e Andrea Giorgianni (Delta). In campo femminile vittoria della intramontabile Isabella Morlini (Atl. Reggio) con il crono di 34’13’’ davanti ad Anna Bardelli e a Mara Repetto (rispettivamente terza e quarta a Casaleggio 48 ore prima). Per i nostri colori ottima prova di Mariano Gallino che si è piazzato 31° assoluto e quinto di categoria facendo fermare il cronometro a 39’19’’.

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Macciò alla StraCairo

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1 luglio - L’appuntamento con la stracittadina di Cairo Montenotte, giunta alla ventunesima edizione, è di quelli davvero imperdibili per il suo percorso (7,5 km articolati in 3 giri) veloce e nervoso, snodato nel cuore del centro storico, e per il livello qualitativo della competizione che gli organizzatori sanno sempre proporre. Quest’anno la gara va in archivio nel segno di prestazioni cronometriche davvero importanti: fra gli uomini ha vinto il burundiano Celestine Ndikumana in 21'18" davanti al keniano Albert Kipchirchir (Atletica Virtus Lucca), a Francesco Breusa (CUS Torino) e a Mamadou Yally (Atl.Alessandria). Al femminile sprint vincente di Aurora Bado (Freezone) su Valentina Gemetto (Atl.Saluzzo) con le due ragazze capaci di correre la distanza in meno di 25’. Terza classificata la keniana Njihia Catherine Wanjiry (GS. Orecchiella Garfagnana) Uno dei nostri atleti ha portato in gara la canotta biancoceleste: naturalmente parliamo di Luigi Macciò che ha chiuso nelle posizioni di centro gruppo con il crono di 34’11’’. Per Luigi terza gara in 72 ore!!!

Per la foto di copertina un grazie a Fausto Deandrea (Biocorrendo)

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Roselli e Bergaglio da record a Casaleggio. E i ragazzi fanno tripletta

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30 giugno - Il “Memorial Adriano Calcagno” di Casaleggio Boiro è andato in scena per la trentanovesima volta con un risultato tecnico davvero speciale. Sui quasi 7 km del classico tracciato, duro e selettivo, i vincitori Gabriele Roselli e Ilaria Bergaglio fanno segnare il primato della corsa. Gabriele vince in 24’09’’ migliorando un primato vecchio di 10 anni (Edmil Albertone vinse in 24’37’’ nel 2012) e precede Valerio Ottoboni e Simone Berrino per una tripletta biancoceleste che ricorderemo per un bel pezzo. Ottime anche le prestazioni di Diego Picollo, Stefano Romagnollo, Hicham Dhimi, Livio Denegri, Marco Santini, Diego Scabbio e Andrea Angeleri che hanno composto una top ten di gran spessore. Capitolo a parte per la gara femminile che ha visto Ilaria Bergaglio imporsi per l’ottava volta consecutiva: forse un record. Di sicuro da record il crono finale: Ilaria ha migliorato sè stessa correndo in 28’23’’, scendendo per la prima volta sotto la barriera dei 29 minuti. Grandi avversarie alle sue spalle visto il secondo posto di Iris Baretto (Atl. Saluzzo) e il terzo di Anna Bardelli (Pod.Peralto). Le classifiche femminili di categoria hanno visto imporsi Agnese Zuccarino, Simona Scarpa, Annalisa Mazzarello, Marita Cairo, Antonella Castello e Susanna Scaramucci. Per i nostri colori da registrare i piazzamenti di Teresa Repetto, Paola Repetti, Ilaria Manconi, Claudia Fossa, Daniela Bertocchi. In campo maschile si sono registrati i successi di Franco Dossena, Roberto Giacobone, Francesco Passadore, Pier Paolo Musso, Roberto Sartor, Roberto Parodi, Diego Picollo, Hicham Dhimi, Stefano Romagnollo, Marco Santini. Piazzamenti da podio per i nostri Antonio Frattini, Livio Denegri, Renato Daponte, Diego Scabbio, Riccardo Mogni, Maurizio Traverso, Antonio Scotto di Luzio, Massimo Orlando, Camillo Pavese. I gruppi più numerosi, oltre alle nostre 54 presenze, sono andati all’ASD Corrinvallestura e ai Maratoneti Genovesi.

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Le foto di Gina Mita (Maratoneti Genovesi)

Macciò alla SolonghelloRun

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28 giugno - Da solo perché lui non si ferma. Si parla di Luigi Macciò : che non molla mai e dedica il martedì sera alla SolonghelloRun come unico esponente del nostro team. Una gara di 7,5 km, organizzata da Avis Casale sotto egida AICS, su di un tracciato con tutte le caratteristiche di un bel collinare, in un lembo di Monferrato paesaggisticamente splendido, che non ha certo raccolto le adesioni di altri eventi (50 gli atleti classificati) anche a causa della prima giornata dal clima molto incerto. In campo maschile la prova si è risolta con la doppietta Sai Frecce Bianche grazie alle prestazioni di Gianfranco Cucco (solitario al traguardo in 26’42’’) e di Matteo Reami che hanno preceduto Emiliano Di Palma (Atl.Candelo). Macciò ha chiuso in ventesima posizione con il crono di 39’06’’ portando a termine la 43^ gara dell’annata!! In campo femminile si è imposta Debora Gallino, per il rosso di Atletica Alessandria, in 36’14’’. Per la foto di Luigi , grazie a Fausto Deandrea.

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Il racconto della Pistoia-Abetone: una meraviglia!!!!!

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27 giugno - “Se vuoi buttarti nelle ultra, non iniziare dalla Pistoia Abetone. E’ bellissima, forse la più bella, ma è davvero dura. Se ci vai senza esperienza, rischi di prendere una tranvata”. Stefano Castoldi è un amico, un ultramaratoneta navigato, ha corso diverse 24h, la UMS, l’Ultra-Balaton. E’ uno che convive con la fatica e non gira mai troppo intorno alle cose. Questa frase me la disse nel 2019, quando iniziai a chiedergli informazioni sulle gare che lui frequentava e proprio alle sue parole, mai così indovinate, ripensavo ieri durante i tornanti dell’Abetone, al culmine della fatica di una gara tanto affascinate quanto impegnativa. La partecipazione alla Pistoia – Abetone, in realtà, non era programmata in questo 2022, ma ad inizio Giugno, Vittorio Polvani, l’allenatore che condivido tra gli altri con Ilaria e con Federica Moroni, ci ha chiesto di rivedere un po’ i nostri programmi e di iscriverci. Doveva essere, e così è stato, una prova muscolare in funzione della nuova fase di allenamento che inizieremo nei prossimi giorni e che porterà Ilaria e Federica al Mondiale IAU della 100km su strada del 27 Agosto a Berlino-Bernau (gara per cui sono state selezionale dalla FIDAL, ed a cui mi sono iscritto anche io, a titolo personale, per quanto riguarda la competizione Master). La partenza della Pistoia Abetone è prevista alle 7.30 del mattino nei pressi della meravigliosa Piazza Duomo. Ilaria ed io siamo famosi per le levatacce pre-gara, ma in questo caso era davvero impossibile, così siamo arrivati a Pistoia il sabato nel tardo pomeriggio. Ad aspettarci, oltre a Federica, anche altri atleti ed amici allenati da Vittorio. Una cena senza sgarri e due passi tutti insieme nel centro cittadino sono stati il modo migliore per avvicinare l’evento. La domenica mattina, nonostante l’orario, fa già caldo. Siamo pronti ad una giornata impegnativa. Subito dopo lo start, nel tratto che esce da Pistoia, prendiamo il nostro ritmo. Federica, Ilaria ed io corriamo affiancati. So che per me è un ritmo impegnativo, ma correre al fianco di queste campionesse val bene qualche rischio. Dopo circa 2km raggiungiamo e superiamo la battistrada Claudia Marietta, torinese trapiantata a Lucca ed atleta molto forte. Ben presto la strada inizia a salire. Si perché parlano tutti dell’Abetone, ma qui le difficoltà arrivano ben prima dell’ultima scalata. La salita che porta a Le Piastre, dal quinto al quattordicesimo chilometro, è una cosa da vene intasate, come dice Vittorio. Pendenza impegnativa, lunghi tornanti, poca ombra. Il gruppo ben presto si sgrana. Rimango con Ilaria, Federica e Federico Badiani, forte atleta toscano. Accanto a noi un altro paio di ragazzi che non conosco. Non parla nessuno. Siamo solo all’inizio, ma la fatica si respira più dell’aria calda. Finalmente scolliniamo a Le Piastre, c’è pubblico. Ci applaudono. Per me è una sensazione bellissima. In discesa da Le Piastre aumentiamo il ritmo, così come nel successivo falso piano a scendere. Si corre sotto i 4.00/km. Fede e Ilaria sono davanti, io sento un po’ di affanno ma reggo. Badiani è di fianco, capisco che non sta benissimo. Dal 21 al 24 si risale, con un tratto in sterrato. Riprendo confidenza il passo e mi metto davanti al gruppetto, fino al nuovo scollinamento. Qui Badiani rallenta, troppo forte il dolore al calcagno che lo sta tormentando. Gli altri compagni di viaggio si sono già staccati. Rimango con Ilaria e la Fede. Inizia un tratto di discesa in picchiata verso San Marcello Pistoiese. Questa è una gara in cui non si ha un attimo di tregua. Dopo un paio di chilometri, Federica cambia passo con una rasoiata da vera fuoriclasse e si avvantaggia. Ilaria ed io corriamo in discesa tagliando tutto il tagliabile nelle traiettorie, si gira anche a 3.40/km. Quando la strada spiana all’entrata di San Marcello, benedico qualche metro di pianura e mi metto a fare ritmo, Ilaria è di fianco, la Fede è davanti in lontananza. Per tutti è il momento dello sforzo massimo, prima dell’inizio dell’ultima salita. A San Marcello, in mezzo a tanta gente festante, c’è Vittorio che ci intima di dar tutto e cambiare passo. Ci si prova. Al km 34 iniziano gli ultimi 16 terribili chilometri che portano in cima all’Abetone. In basso non c’è ombra, c’è solo da soffrire. Capisco che mi stanno mancando un po’ le gambe ma stringo i denti. Ilaria è di fianco, non si parla, le uniche parole le spendiamo solo per chiedere acqua alla bici dell’organizzazione o ai ristori. Per 6-7km reggo il passo, ma in prossimità della maratona capisco che se voglio tenere in piedi la gara e non saltare, devo rallentare. Mi giro di fianco verso Ilaria che capisce subito. “Vai tranquilla, io arrivo” le dico mentre passa con incedere deciso. Quando è così, so che Lei non molla e arriva alla fine. Io rallento ma non mi perdo d’animo. Intorno al 46km mi comunicano se sono nei primi venti e questo mi dà modo di trovare dentro di me ancora un po’ di forza. Siamo partiti in 800 per questa 50km, essere nei primi venti, per un onesto amatore come me, è un bel risultato. Davanti non vedo più la sagoma di Ilaria e questo ancor di più mi dà coraggio perché capisco che sta salendo bene fino al traguardo. Finalmente gli ultimi chilometri sono all’ombra. Ho una gran sete, al ristoro del km 47 prendo anche una fetta d’anguria e la mangio mentre corro. L’ultimo chilometro è un misto di stanchezza e di gioia. Finalmente vedo il traguardo, lo taglio stremato e quasi perdo l’equilibrio per la stanchezza. Vedo Vittorio che mi viene incontro sorridendo. Vedo gli sguardi felici di Federica e Ilaria, meravigliosamente prima e seconda assoluta. Aveva ragione Castoldi, la Pistoia Abetone è durissima, ma è davvero una gara straordinaria. La maledici per 50km, ma appena tagli il traguardo pensi subito che dovrai aspettare un anno per poterla rifare. Fabrizio Lavezzato

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