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Il Corrigiò di Serravalle

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30 settembre   Fidal Piemonte quest’anno ha provato a dare linfa nuova all’atletica giovanile lanciando il “Corrigiò”, manifestazione itinerante riservata agli atleti più piccoli: Martina Serafin ci racconta la tappa di Serravalle……. Atletica Novese al gran completo e accanto al gruppo dei master ecco i più giovani in gara a Serravalle dove si è svolta stamattina anche la competizione che aveva come protagonisti i più piccoli di tutto il nostro settore, gli esordienti. Divisi in A,B,C i nostri piccoli biancocelesti hanno disputato rispettivamente la gara dei 600 metri, 400 metri e 200 metri, dimostrando grinta da vendere e forte determinazione, nonostante la sveglia sia suonata un po' presto per tutti..! All'appello troviamo Alessandro Caviglia, Francesca Caviglia, Chiara Scaglia, Sofia Castellano, Thomas Cordella, Tobia Tarantola, Alina Tarantola, Agata Pizzorno, Tommaso Collarà, con Gabriele Scaglia e Andrea Rismondo impegnati nella prova per la categoria ragazzi su di un tracciato stradale di 1200 mt. Ringraziamo l'Atletica Serravallese per l'organizzazione di questa mattinata di sport, all'insegna del divertimento e della passione di chi segue questi piccoli giovani atleti.

CLASSIFICHE

FOTO

I “Brichi” di Serravalle sorridono ad Atletica Novese

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30 settembre  La gara di Serravalle è praticamente una gara di casa e i nostri atleti non hanno fatto mancare la loro presenza ottenendo risultati qualitativi e quantitativi di livello assoluto in una mattinata climaticamente ideale per correre. La gara, per la prima volta, si è disputata sotto egida Fidal su di un percorso aggiornato che ha previsto la partenza e l’arrivo da Cà del Sole con una riduzione del tracciato di qualche centinaio di metri senza variare di molto le caratteristiche altimetriche e paesaggistiche del tracciato. Vittoria assoluta che è andata alla coppia dei Maratoneti Genovesi Diego Picollo/Silva Dondero all’ennesima dimostrazione di bravura. Atletica Novese mette i suoi atleti migliori alle spalle dei vincitori con Valerio Ottoboni che cede a Picollo solo nel finale e Mattia Bianucci poco più indietro. E in campo femminile ci pensano Teresa Repetto e Angela Giribaldi a mettersi in luce piazzandosi alle spalle della Dondero. Per questi nostri 4 atleti è arrivata la vittoria di categoria che ha arriso anche a Giovannino Mocci e Michele Scotto di Luzio nelle rispettive categorie di appartenenza. Prestazioni importanti che hanno valso il piazzamento da podio di categoria per Annalisa Mazzarello, Francesca Doria, Fabrizio Massa, Gianni Tomaghelli, Antonio Zarrillo e Carlo Mazzarello. Il nostro gruppo è inoltre stato premiato come gruppo più numeroso avendo schierato al via 38 atleti: tra di loro si è rivisto in gara Rocco Longo dopo il lunghissimo stop per infortunio e ha esordito il giovane Mattia Gualtieri a cui diamo il benvenuto a bordo della nave biancoceleste.

CLASSIFICA GENERALE

CLASSIFICA BIANCOCELESTE

FOTO di Fabrizio Reale e Gigi Fiorone

Giovanni Cavalli alla grande nella Run For AIL

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28/29 settembre La location quella della Val Borbera, il campo base a Cantalupo Ligure, tre le distanze previste (90,44 e 10km con dislivelli di 5000/2500/500mt), più di 220 atleti in gara: questi gli elementi salienti dell’appuntamento trail di questo fine settimana che si corre con l’importantissimo intento di dare una mano all'associazione A.I.L. (sezione di Alessandria) contro le leucemie, i linfomi e il mieloma. A classifiche non ufficializzate vi raccontiamo dello straordinario risultato di Giovanni Cavalli che conquista il 14° posto assoluto nella prova più lunga impiegando 14h53’56’’. Nella prova sui 44km in gara i nostri Luca Parodi, Franco Multedo e Francesca Rossi mentre la prova breve ha visto in gara Paola Repetti e Paolo Chiarella. Per i dettagli vi indirizziamo a questo link in attesa di potervi fornire i dati ufficiali. https://trailive.wedosport.net/classifica.asp?evt=47926

Per la foto di copertina il grazie va a Fausto Deandrea

Memorial Caratti di Acqui Terme

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28 settembre Il 5000 mt del Memorial Caratti ha richiamato sulla pista di Mombarone una quarantina di atleti (suddivisi in 3 batterie) in una serata piuttosto fresca: vittoria per Saverio Bavosio (Ata Acqui) e Tiziana Timossi (Città di Genova). Atletica Novese presente con 6 atleti e prestazioni brillanti per Roberto Collini, ottavo assoluto e primo di categoria con il nuovo personale sulla distanza di 19’38’’, per Armando Greco e Giacomo Tofalo, rispettivamente nono e tredicesimo assoluti i quali hanno fatto doppietta nella classifica di categoria chiudendo la gara in 20’01’’ e 20’45’’.Vittoria di categoria che è andata anche a Massimo Orlando e Francesco Gavuglio. L’altro nostro portacolori in gara è stato Luigi Macciò.

CLASSIFICA

Giorni quattro e cinque. Fine dei servizi.

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26 settembre  Siamo arrivati a destinazione, Roma. Se chiudiamo gli occhi si sovrappongono nella mente le immagini del mito, della storia e dell'attualità. Tutte le strade portano qui, da raggiungere o morire, da marciarci sopra o arrivarci bomba o non bomba. Dopo l’ingresso al Foro italico, già descritto, abbiamo raggiunto l’albergo congiungendoci alla comitiva di pellegrini organizzata dalla Diocesi di Alessandria e guidata dall’Arcivescovo Mons. Guido Gallese. Il posto è una grande, onesta, organizzata struttura di accoglienza. È quasi il momento di tirare qualche somma sul fatto atletico. Quasi perché comunque la mente è ancora annebbiata e poi ci aspetta ancora, domani, una giornata di incontri ufficiali insieme alla delegazione comunale. Si può cominciare con il dire che, in questi casi, alcune priorità si ordinano da sé. Prese le stanze (sono giusto le ventuno) siamo attesi a cena. Ed ecco: la sosta a tavola è breve e svogliata. Non tanto per la pur non indimenticabile cucina quanto perché su tutto vince il sonno. A conti fatti in due notti abbiamo dormito si e no sei ore. La nostra squadra ha utilizzato circa l’ottanta per cento delle ore di buio per correre. Allora alle dieci in branda per un risveglio alle sei. Alle sette ed un quarto dovremo già essere in Piazza San Pietro (che dista dieci minuti a piedi). Domattina avremo l’udienza generale con il Papa. Dopo colazione nella grande sala colonnata popolata di stranieri (perlopiù festosi ed allegri tedeschi della terza età, vispi e rubicondi) si scende verso il Cupolone. L’aria è fredda e tagliente, la brezza del mattino reca le prime ambascerie d'autunno. Attraversato il colonnato del Bernini affrontiamo le lunghissime fasi dei controlli di sicurezza. La folla è enorme e proveniente dai quattro angoli del globo. Dopo la cerimonia, durante il “baciamano” al Pontefice (che è la definizione ufficiale del Suo bagno di folla) i rappresentanti della nostra delegazione gli consegnano personalmente, commossi ed emozionati, il dono preparato da tempo: un trofeo che ricorda il compleanno del nostro Capoluogo di Provincia e la corsa a staffetta. Ci spostiamo rapidamente in autobus al Quirinale dove analogo trofeo viene consegnato al Capo dello Stato nelle mani del Vice Segretario Generale. Il Presidente ed il Segretario sono impegnati in un pranzo ufficiale con la delegazione diplomatica dell’Azerbaigian. Visitiamo per due ore il palazzo, pur nel pieno della sua attività, sotto le occhiute ma discrete attenzioni dei Corazzieri del servizio di sicurezza. Le stanze sono un sorprendente susseguirsi di opere d’arte e testimonianze storiche ed architettoniche di cinque secoli. Da perdere il fiato. Altra ripartenza, siamo attesi alle tre e mezza alla Camera dove ci accolgono per un incontro alcuni Deputati del nostro territorio. Poi, gentilmente, veniamo accompagnati in visita da personale competente ed organizzato. Anche Montecitorio ci offre tutto il suo repertorio mentre ferve il “quotidiano”, la seduta è terminata da nemmeno un’ora. Alle sei e mezza ci congediamo per goderci la città e una cena in libertà. In sette (la nostra squadra e Carmen) scegliamo una tipica trattoria romana a pochi passi da qui, dove torniamo dopo aver reso omaggio ai dintorni. Tra cacio e pepe ed amatriciana, coda alla vaccinara, vino dei Castelli ed involtini si parla di corse. La staffetta è andata bene, nessun cedimento, nessun ripensamento. Anche i momenti di tensione sono restati nella norma e non ci sono state liti. Tutt’al più qualche “colpo di fioretto” ma pare sia il minimo sindacale in questi casi. La causa civica è stata onorata, i riti ufficiali affrontati con disciplina. Ci hanno scattato un migliaio di fotografie. In qualcuna almeno non avrò chiuso gli occhi, spero. A questo punto l’interrogativo è se ne sia valsa la pena e se, tornando indietro, si rifarebbe. Personalmente direi di si, agli altri occorrerà chiedere direttamente. Stamane ci siamo concessi un’altra passeggiata in centro nell’aria luminosissima che crea tagli netti di chiaroscuri caravaggeschi. A proposito, vincere la tentazione di rivedere il ciclo di San Matteo in San Luigi dei francesi, la Crocifissione e la Conversione in Santa Maria del Popolo è stato impossibile anche stavolta. Abbiamo ancora il tempo per una carbonara. Tra pochissimo si parte per il ritorno, stavolta comodamente seduti. Fine dei servizi.

Staffetta Alessandria-Roma. Giorno tre

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25 settembre Agri notturni e diurni. Ieri sera la partenza da Siena è avvenuta con un certo ritardo. La scorta della polizia stradale ha atteso un po’ di tempo per darci il via. Hanno disposizioni e protocolli anche loro. Ci hanno accuditi da Alessandria, alternando le pattuglie e non lasciandoci mai soli. Il motto della polizia di NYC è: “to protect and to serve”. Qui siamo più sobri e contadini ma la sostanza è la stessa. Giorgio apre le danze del nostro gruppo, al solito. Le campagne intorno a Siena sono una favola. Le chiamano “crete senesi”. Anche con il buio stanotte si intuiscono i morbidi e sinuosi rilievi che ci fanno da sfondo. Non stupisce che qui nascano vini tra i più noti al mondo. A me, appunto, tocca la tratta tra Montalcino, che dà i natali al “Rosso” ed al mitico “Brunello”, e San Quirico d’Orcia. La notte è magnifica, una brezza fresca ha spazzato l’umidità e fa inchinare la vegetazione al nostro passaggio. Saliamo. Del traffico della Versilia di ieri notte nemmeno l’ombra. È quasi l’una, sono nell'Agro Toscano, la luna piena illumina potente i dintorni. Dopo i casolari e paesi dove i latrati dei cani si inseguono come eco lontane, la strada, ancora in testarda salita, comincia a lambire la vegetazione della Maremma. Comincia qui la macchia odorosa che offre nascondiglio alla selvaggina. Ci danno il cambio. Raggiungiamo l’albergo. Guardo l’orologio un attimo prima di crollare, sono le cinque. David, che dorme nella doppia con me, ha puntato la sveglia alle otto. Bene, tre ore di sonno. Dopo il riavvio della macchina, i cambi, gli appuntamenti, il panino in piedi ascoltando le disposizioni odierne procediamo. Si corre, destinazione Roma, “Caput Mundi”. Scendo dal pulmino dove la Cassia diventa la Giustiniana. Il sole è alto e splendente, il caldo morde ma la brezza a tratti aiuta un poco. Altra salita da vincere, maledizione. Attraversiamo l’Agro romano. I pini marittimi dominano le creste delle colline, i trattori rumoreggiano. Raggiungiamo Roma con il suo traffico incredibile. Nonostante ciò tutto bene, siamo quasi arrivati. Pausa organizzativa e poi ultimo tratto insieme, scortati da Vigili urbani dell’Urbe, dalla Polstrada e da due ciclisti della Polizia Municipale di Alessandria, verso la Sede del CONI, presso il Foro Italico. Arriviamo festosi con le fiaccole accese. Siamo ricevuti, insieme alla delegazione ufficiale della Città di Alessandria, dal Presidente Malagò. Foto di rito, premiazione di tutti. Altre foto. L’emozione più intensa è il giro di campo sotto lo sguardo austero delle enormi, innumerevoli statue di marmo bianco che ci circondano completamente. Giornata molto, molto speciale, non c’è che dire.

Roberto Moro

Staffetta Alessandria-Roma. Giorno due

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24 settembre  Appuntamenti ed incastri. Vista da dentro una staffetta così lunga e con uno scopo benefico (nel nostro caso celebrare gli 850 anni della città di Alessandria fondata da un Papa nato senese) ha più di un accento. Innanzi tutto si corre, fatto sportivo certo ma anche simbolico ed emotivo. Questa corsa è un cammino, faticoso ed impegnativo. Se vogliamo una forma di espiazione, un pellegrinaggio. Non si gareggia, non si arriva prima o dopo qualcuno. Si arriva con, contemporaneamente. La corsa è anche questo: sinonimo di fratellanza nella fatica. Condizione umana. Poi c’è l’aspetto logistico ed organizzativo. Mettere d'accordo una ventina di adulti e farli convivere per qualche giorno è già complicato. Ognuno deve rinunciare ad un poco di sé. Non è semplice. Se a questo si aggiungono le difficoltà del protocollo istituzionale la cosa diventa una vera sciarada. È per questo che occorre avere pazienza e considerazione per gli sforzi degli organizzatori. Monica Gasparini, la sua famiglia e tutti gli amici dell’associazione “Stella Bianca - Laura Garavelli” faticano molto per far quadrare i cerchi. Onore al merito. Oggi siamo stati ricevuti intorno alla mezza nel Palazzo di Città di Siena dal Sindaco insieme alla delegazione di Alessandria, anch’essa guidata dal primo cittadino. Poi, nel pomeriggio, l’Arcivescovo della città del Palio ci ha ricevuti, tutti noi piemontesi, e si è prestato per più di un’ora e mezza a farci da guida nella Cattedrale, scrigno di tesori artistici che ci hanno lasciati del tutto meravigliati. La spiegazione dotta e la narrazione con un linguaggio diretto ed amichevole, quasi confidenziale, ci hanno fatto attraversare i secoli in un altro “cammino” tra tutto ciò che c’è di buono e di bello nella nostra immensa tradizione culturale. Il Sindaco di Alessandria interloquiva in un controcanto rilassato. In queste occasioni occorre comunque affrontare anche tempi e modi del protocollo, delle fotografie, dei discorsi ufficiali (oggi fulminei). Ecco un altro aspetto da conciliare con spostamenti, pasti, rifornimenti, appuntamenti. È un gioco di incastri sempre sul punto di rottura. Stamattina la nostra squadra ha finito di correre alle due di notte. Dalle ventuno ci attende un altro turno che finirà alle tre, un’ora dopo. Avevamo preso il via sotto il Passo del Bracco e dopo averlo vinto e “scollinato” ci siamo lentamente diretti verso il mare al confine tra Liguria e Toscana. A me è toccato attraversare il ponte sul Magra dove il fiume si fa largo largo. Le acque placide e nere della notte e le barche bianche a mollo sulla superficie né dolce né salata si specchiavano le une nelle altre in un rollio lento ed ipnotico. Mentre procedevamo luci lontane e vicine ci hanno indicato la via maestra. Le automobili a spasso ci incrociavano ed il lampeggiante blu della Stradale gettava la sua luce intermittente sull’asfalto. A Giorgio è toccato il pezzo duro in salita, a Paolo quello a rotta di collo della discesa, Davide ha dovuto regolarizzare il ritmo. A lui, me e Daniele è toccato il tratto piano, completato con le pedalate di Angelo che viaggiava le sue frazioni veloce come il vento. Su Viareggio Daniele ha anche fatto la doccia con una pioggia a tratti decisa. Abbiamo raggiunto l’albergo verso le tre e mezza, mezz’ora di “atterraggio”, tre ore di sonno. Sveglia alle sette. Appuntamento con la squadra uno per l’ingresso in Siena. Primo incastro della giornata, degli altri ho già provato a dire. Si continua. Roberto Moro

Roberto Conte a Coronata e Antonio Gioffrè a San Cipriano

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23 settembre   Edizione numero 19 per la gara di 6,5 km sviluppata sui sentieri della collina su cui sorge il Santuario Mariano di Coronata, sulle alture di Cornigliano. Presente il nostro Roberto Conte che ha chiuso in 34’38’’. Meno di 30 gli atleti in gara. Antonio Gioffrè ha invece optato per la “Marcia del Castello” di San Cipriano di Serra Riccò, su un non semplice percorso di 11 km: per lui tempo di 1h04’04’’ e vittoria nella classifica di categoria.

CLASSIFICA Creuze di Coronata

CLASSIFICA Marcia del Castello di San Cipriano

Staffetta Alessandria-Roma. Giorno Uno.

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23 settembre Ingannando il tempo. Abbiamo appuntamento alle 11, davanti al Galassia. Aspetteremo lì la carovana che arriva da Alessandria. Sono partiti alle 9, scortati dalla Polizia Stradale. Prima di uscire di casa ultimi accurati, tesi, momenti di “guarda e riguarda” bagagli ed attrezzatura al seguito. Le mani continuano ad aprire e chiudere cerniere, gli occhi passano in rassegna, le mani spostano, sdruciscono, riordinano. Il dubbio di dimenticare qualcosa è sempre appollaiato alla tua spalla. Staremo fuori quattro giorni, accorgersi di aver dimenticato qualcosa una volta partiti sarebbe un altro peso da portare e digerire. Meglio non incorrere in simili zavorre. Attendiamo nel sole del piazzale domenicale, quasi deserto. È solo la prima parte di una giornata sospesa che si preannuncia lunga. La nostra squadra comincerà le sue frazioni alle 18, ne avremo fino alle 2 di notte. Poi cercheremo di riposare qualche ora, domattina si entrerà tutti a Siena. Beppe, che ci saluta sul piazzale, mi dice che lui non ama correre con il buio. Comincio a preoccuparmi, la mia frazione è intorno a mezzanotte, se Tardito non apprezza il genere, e lui è un grande, le scamorze come me rischiano. Non pensiamoci. Il primo lavoro da fare, oggi, è ingannare i tempi d’attesa. Fino a che non si correrà almeno qualche centinaio di metri la tensione non si scioglierà del tutto. La responsabilità di essere all’altezza ci rode un poco. Pensi: “un’organizzazione così, più di venti persone che si muovono in carovana per tre giorni. Se non ce la faccio?”. Prima sosta per un pranzo ad Isola del Cantone, tra la Statale e le sponde alte dello Scrivia. Mani esperte montano l’accampamento, il camper protegge i fuochi dal vento, il furgone blu con i viveri e l’attrezzatura chiude la prospettiva. Mangiamo pasta , insalata e frittata, frutta e crostata. Si chiacchiera di corse, di grandi personaggi del passato, di chi ce la fa sempre e di chi ci prova. L’importante è correre. Ripartiamo, il nostro equipaggio è di soli (ex) ragazzi. Giorgio guida il sette posti. Con me lo accompagnano Daniele, Davide, Paolo ed Angelo. Quest’ultimo ci ha mostrato la sua bella bici, una mountain bike verde, in carbonio, attrezzata con ruote sottili e lisce, quasi tubolari. Farà un tratto, inserito tra noi. Raggiungiamo Riva Trigoso, proveremo a rilassarci. Passeggiamo, sono le 15. Qualcuno decide di fare un tuffo, la spiaggia è piena di gente. Il pomeriggio di una calda estate di fine settembre in Riviera. Continuo a leggere il mio libro, accomodato alla meglio sulle liste spesse e dure di una legnosa panchina. Arredo urbano ligure. Ripartiamo, il camper ha preso posto su uno spiazzo lungo le curve là in alto, sulla strada per il Bracco. Siamo in attesa dell’altra squadra, tra poco toccherà a noi. Si continua a chiacchierare di belle esperienze vissute su strade vicine e lontane. Qualcuno ha programmi importanti, Maratone e Mezze in terra spagnola. Carmen ed il resto della squadra degli Angeli Custodi lavorano alacremente sul Camper. Ora scrivo queste due righe, poi in marcia, la giornata inizia adesso. Roberto Moro

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