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CorriPiemonte 2018: le classifiche dopo la MonferRun

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 Fidal Piemonte fa le cose presto e bene e a poco più di 24 ore dal termine della MonferRun di Nizza pubblica le classifiche del CorriPiemonte di squadra ed individuali. Per Atletica Novese le notizie sono molto positive visto il risultato della compagine maschile che si piazza al secondo posto tra le 66 società classificate a seguire gli inarrivabili campioni uscenti della Brancaleone Asti, tenendo dietro vere e proprie “corazzate” quali Dragonero, Vittorio Alfieri Asti, Ferrero Alba e Base Running Torino. Un inizio di campionato niente male con sugli scudi i nostri vecchi iscritti a cui sono arrivate in soccorso forze nuove che hanno saputo rimpinguare il bottino di punti conquistati. Per le ragazze, presentatesi a Nizza a ranghi numericamente ridotti, il compito era quello di non perdere il contatto con le formazioni più forti e la missione è stata portata a termine visto che la nostra squadra è settima non molto distanziata dalle posizioni che contano. La classifica, anche questa volta dominata dalla Brancaleone, vede infatti sei squadre seguire le “leonesse” nel lasso di 50 punti. Il tempo e il modo per provare il recupero ci sono, visto che il calendario del CorriPiemonte propone altre 13 gare da disputare!!!

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Mario e Annalisa: un weekend offroad

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24/25 febbraio Dopo qualche giorno di vacanza Annalisa Mazzarello e Mario Bergaglio son tornati alle gare con un doppio impegno un po’ fuori dagli schemi: ecco il loro racconto: …..”Bergaglio's family ha passato il fine settimana gareggiando su percorsi fuoristrada. Sabato a Trecate, ultima prova del poker cross Novarese svoltasi all'interno del parco cittadino con classico percorso di 2 km da ripetere tre volte. Si sono svolte le premiazioni del concorso con Annalisa 2^ di categoria. Domenica a Cireggio di Omegna abbiamo partecipato alla Fontegno in corsa, prova in montagna di 14 km, una gara storica che è stata riproposta dopo 10 anni di stop. Freddo pungente e neve hanno accompagnato la gara che io e Annalisa abbiamo corso assieme. Bravi gli organizzatori per l'accoglienza e l'assistenza sul percorso.

Info su www.ev20outdoor.it

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Neve del Monferrato: ce la racconta Roberto Moro

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Oggi partecipiamo alla “MonferRUN”. È una mezza maratona, alla sua seconda edizione. Partenza da Nizza Monferrato, inchino all’abitato di Calamandrana, giro all’undicesimo chilometro sul porfido, ocra e lucido di pioggia, del centro di Canelli e ritorno. Si varca l’arco gonfiabile dell’arrivo, con i bip a tutto volume del rilevatore timer nelle orecchie, tra i portici delle vecchie vie da dove eravamo partiti. Nel mio orologio sono passati alcuni spiccioli minuti sotto l’ora e trentanove. È la ventesima mezza che corro, tanto così più di niente nel mondo di sudore e passioni travolgenti delle corse amatoriali. A mia parziale attenuante porto il pensiero sul ricordo degli inizi. Per dirla alla Marina Lante della Rovere in fondo quando ho cominciato erano già passati nove dei miei “secondi quarant’anni”. Dicevamo di Nizza. Il nome, condiviso in multiproprietà con quella francese (ma come sappiamo ex italiana) che quando fu Sabauda fu battezzata dai Reali: Marittima proprio per non confonderla con questa e quella di Sicilia che era ed è obiettivamente troppo lontana per essere confusa. Nizza è una parola di derivazione, guarda caso, greca. Il suo significato è “vittoria” ed in origine la sua pronuncia era NIKE e poi ditemi che le combinazioni casuali non vi suscitano qualche sorriso divertito. Corsa particolare la mezza. Non molto conosciuta dai non addetti, oscurata da altre specialità più note e blasonate, con la Maratona ad ingombrare il campo dell’immaginario collettivo. Diverso per i corridori. Anche quelli da niente e della domenica come il sottoscritto. La mezza, se la pratichi, la rispetti e la temi. Se la corsa può essere anche pensata come un esercizio di equilibrio sottile tra lo spingere ed il tenere allora su questa distanza le tue sette camicie le suderai tutte. I ventun chilometri e spingi sono sempre ostici e non serve, per guadagnarsi la pagnotta, che la giornata sia fredda come entrare in cella frigo come oggi, né che la poca neve vista quest’anno qui ti cada sul capo mentre arranchi sui continui saliscendi che da Calamandrana ci porteranno a Canelli per ritrovarli aspri e tutti interi sulla via del ritorno. Nei primi chilometri abbiamo avuta neve ghiacciata che cadeva a minuscoli spilli e dopo averti raggelato il viso rimbalzava al suolo facendosi acqua ad alimentare l’oceano di pozzanghere da evitare zigzagando. Negli ultimi i fiocchi fattisi robusti turbinavano la loro danza nel vento freddo del nord che, con i continui cambi di direzione del nostro itinerario, ha potuto prima rosolarci ben bene e poi, ultima beffa, mettersi robustamente contrario nello sforzo finale. Prima della partenza, nel bel fabbricato polifunzionale che ospitava distribuzione dei pettorali e servizi, avvertivi che non era una gara di casa. Pur a pochi chilometri qui ciò che è ligure non si avverte. Tra i partecipanti scorgi alcuni giovanotti con barbe e tagli potremmo dire “risorgimentali”. Certo non è facile immaginare Massimo d’Azeglio in capi tecnici a tinte evidenziatore ma tant’è il colpo d’occhio… L’accento delle ragazze, poi, presenta quella e larga e smagliante che da sola vale Torino e le magliette omaggiano Società sportive prossime al capoluogo: Pinerolo, Carmagnola, Valle Pellice, per dirne alcune. Prima del via le solite chiacchiere amichevoli ed i lazzi un poco sopra le righe dei principianti e dei loro accompagnatori – provocatori. Folta la rappresentanza dell’Atletica novese. Mi pare fossimo una trentina a rendere onore alla prima gara del Corri Piemonte. Mentre ci si preparava Massimo Dalle Crode, specialista delle gare veloci, ci ha detto che nonostante il mal di schiena non ha saputo dire di no ad un amico ed è tornato a misurarsi su questa distanza dopo tanti mesi. È la magia della corsa, si basa su elementi come lealtà e gusto della sfida. Richiami spesso irresistibili.

La MonferRun dei ragazzi e delle ragazze di Atletica Novese

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Già detto in altro post delle grandi prove di Ilaria Bergaglio e Diego Scabbio, apriamo subito il capitolo dei nostri atleti meno giovani che anche oggi a Nizza corrono molto forte mettendo a segno una bellissima doppietta (con annesso quarto posto) nella Sm70 per merito di Giovannino Mocci e Franco Dossena (quest’ultimo al proprio pb) con Carlo Mazzarello fuori dal podio di pochissimo. Naturalmente (!!!) nella Sm75 Camillo Pavese porta a termine la sua fatica salendo sul gradino del vincitore. Chapeau!! Prove da podio lungo anche per Hicham Dhimi, Gianfranco Poggi e Gianni Tomaghelli. Ottime prove cronometriche anche per Valerio Ottoboni (al primo impatto con la distanza di Mezza Maratona) e Livio Denegri (al primo impegno in biancoceleste) entrambi capaci di chiudere sotto il muro dell’ora e venti ottenendo rispettivamente la 32^ e 36^ posizione con prestazioni che fanno davvero ben sperare per il proseguimento della stagione. In campo femminile ha fatto bene Lucrezia Lupi conquistando il secondo gradino del podio nella categoria di appartenenza. E poi c’è stata tutta una serie di prestazioni che hanno portato molti dei nostri atleti a migliorare il proprio limite sulla distanza. Vi rimandiamo alla apposita sezione in home page per i confronti con il passato. L’appuntamento di Nizza metteva oggi in programma anche una gara non competitiva con arrivo a Calamandrana e percorso di 6km; non è stata stilata una classifica ma sono stati premiati i primi tre atleti al maschile e al femminile che sono transitati sul traguardo. Tre i nostri portacolori impegnati: Angela Giribaldi, Edoardo Giacobbe e Roberto Conte. Angela prima e Edoardo terzo: non male davvero!!!!!!

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Vincenzo La Camera non si ferma e fa centro ancora una volta

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24 febbraio  Vincenzo La Camera continua a inanellare prestazioni atletiche di assoluto valore e la settimana appena trascorsa ne è prova lampante. Dopo essere andato dall’altra parte del mondo (in Canada, per la precisione) per disputare una importante gara di sci di fondo sulla distanza dei 51km, è rientrato in Italia giovedi, ha sostenuto un allenamento di rifinitura sulla nostra pista ed è ripartito subito per Ancona: nel weekend erano infatti in programma i campionati italiani master indoor. In questo caso potremmo davvero dire che l’amore per l’atletica e per la pista è stato più forte di tutto. E per Vincenzo è arrivato l’ennesimo titolo di campione italiano di salto in lungo per la categoria Master 70 al termine di una gara senza errori con la perla del 4.02 ottenuto al quarto salto che gli ha valso il titolo. Per Vincenzo gli aggettivi non servono più: è la sintesi perfetta dell’atleta longevo che coniuga forza, dedizione, tecnica e passione smisurata per questo nostro sport.

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2^ MonferRun H. M. (Nizza M.)

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25 febbraio   Nevischio, freddo e vento forte: chi più ne ha più ne metta. Il meteo non ha certo aiutato i runners che si sono dati appuntamento a Nizza Monferrato per la seconda edizione della Monferrun. Una mezza non semplicissima, al di la delle condizioni climatiche: parecchi i cambi di pendenza specie nel tratto fino a Canelli. Più di 600 i classificati e vittorie per atleti di prestigio quali sono Abdelmijd Ed Derraz (Vittorio Alfieri Asti) che chiude in 1h09’36’’ e precede di 20 secondi Flavio Ponzina (Brancaleone Asti). Terzo posto per Davide Scaglia (CUS Torino) in 1h10’04’’ davanti a Daniele Galliano (Atl. Alba) e a Lorenzo Di Cosmo (Podistica 2000 Marene). Al femminile vittoria per Giorgia Morano (CUS Torino) che taglia il traguardo al 26° posto assoluto in 1h18’46’’. Sul podio salgono anche Romina Casetta (GSR Ferrero) con 1h24’58’’, e Giovanna Caviglia (Atl. Alessandria) con 1h25’08’’ e con la nostra Ilaria Bergaglio brillante quinta assoluta in 1h25’28’’. Per i nostri colori brillantissimo anche Diego Scabbio vincitore della categoria di appartenenza con il crono di 1h16’38’’ e migliore dei nostri al traguardo. Rimandiamo ad altro post per i dettagli delle prestazioni degli altri nostri atleti in gara e dei loro numerosi piazzamenti nelle categorie di appartenenza. La partecipazione numerosa dei nostri atleti (28 i partenti) ha permesso alla squadra di conquistare la terza posizione tra i gruppi più numerosi a pari merito con la BioCorrendo Avis dopo Base Running Torino e Ferrero Alba.

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Via alle iscrizioni per i “Colli”

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A guardare dalla finestra non ci si crede ma la primavera è dietro l’angolo. E con la primavera si avvicina l’appuntamento clou made in Atletica Novese: la classica delle prove di inizio stagione, la 35^ edizione della “Attraverso i colli Novesi”. Gara dura, vera, selettiva e su quei quasi 15 km chi vince è atleta di vaglia. A breve vi racconteremo tutti i dettagli dell’edizione 2018…..Per intanto abbiamo dato il via alle iscrizioni. Vi aspettiamo!!!!!

CorriPiemonte 2018: l’avventura ricomincia domenica prossima

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L’appuntamento di Nizza Monferrato di domenica 25 febbraio  segna l’inizio del CorriPiemonte 2018. Il calendario che Fidal Piemonte ha redatto per questa manifestazione è quest’anno veramente interessante: molte le gare importanti e un bel numero non molto distanti da noi (trovate tutti i dettagli regolamentari e delle varie tappe del concorso appena qui sotto). Negli anni scorsi il nostro gruppo ha ottenuto risultati di prestigio sia nella classifica di società, sia nelle classifiche individuali assolute e di categoria. Domenica prossima si ricomincia e non dobbiamo perdere il treno delle prime posizioni…..

REGOLAMENTIO E CALENDARIO

Nebbia e fango fra i vigneti: la domenica di Roberto Moro

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Il Derthona Winter Trail era nel programma già da tempo. Per gli appassionati come resistere alla tentazione di correre, a pochi chilometri da casa, una gara “fuoristrada” in pieno inverno? Le campestri sono ruvide e dure ma brevi. Chi ama ogni tanto allontanarsi dalle strade asfaltate e misurarsi su distanze meno assillanti nella brutta stagione non ha grandi possibilità di gareggiare. Ecco allora l’occasione del primo appuntamento del circuito dei Malaspina 2018. Una un, due, tre (parlando chiaro poter scegliere, nel programma, tra le distanze di 10, 20 e 30 chilometri) che ha ereditato gran parte del percorso dell’”Airone” che si correva qualche stagione fa. Partenza da Carbonara Scrivia (chissà se il nome dipende più da attività estrattive o intrighi di società segrete del passato) di fronte al bel palazzetto a foggia di grande pallone immacolato. L’organizzazione ha scelto di dare il via contemporaneo a chi corre, indipendentemente dalla distanza scelta. Gli itinerari si biforcheranno più avanti. È un sistema che mi piace. All’inizio una gran folla, poi dopo i due bivi tutto cambia. Si passa dalle claustrofobiche sportellate iniziali alla compagnia rarefatta di compagni di viaggio sempre più invisibili. Del resto è pur vero che la corsa è una efficace rappresentazione dell’esistenza e che l’autore fa dire al protagonista de “La vita di Pi”, nelle fasi finali della sua intervista-confessione che “La vita è un continuo susseguirsi di atti di separazione”. La gara in sé oggi, ad opinione di chi scrive, è stata bruttissima e, alla fine, bellissima. Mettendo il tutto in fila e chiudendo gli occhi ricordo che i primi due chilometri con la loro cocciuta salita ci hanno tagliato il fiato e, al solito, fatto dubitare di farcela. I continui saliscendi con pochi tratti di pianura ci hanno messi continuamente alla prova con poche possibilità di scampo. La nebbia fitta che ha avvolto almeno i tre quarti iniziali del percorso non ci permetteva nemmeno di capire quanto erano lunghi gli strappi e come gestirli. Il fango onnipresente ha reso a tratti insaponata la via tanto da tornare con il ricordo alle comiche prove dei Giochi Senza Frontiere di “Mamma Rai TV” delle nostre estati anni 70. Poi, ad essere onesti e cedendo alla irrazionalità paradossale della corsa, si può anche dire che iniziare così con il cuore in gola in mezzo a tutti quelli che in partenza ci mettono sprint e spinta è una emozione sempre uguale e sempre nuova. I saliscendi sono il nostro orizzonte di collina, ci siamo affezionati e del resto il trail ce lo andiamo a cercare, il medico non ce lo prescrive di sicuro. La nebbia, avvolgendoci nelle sue spire ipnotiche, ci rivela le ombre che sembrano miraggi dei compagni di viaggio che ci precedono e le forme scheletriche e contorte dei meli e dei ciliegi che ritroviamo, inquietanti, nelle tele di Pelizza da Volpedo. Con pochi metri di visuale e l’umidità che ci annebbia la vista possiamo concentrarci sul sentiero, popolato dai marroni rugginosi delle foglie di quercia, così lontani, su queste basse colline, dai morbidi tappeti di castagno della mia Valle. Il fango rende le nostre scarpe simili a pesanti ed ingombranti ferri da stiro, Gianni Tomaghelli all’arrivo mi ha detto che è come avere le ciaspole ai piedi. Lui è un fuoriclasse, riesce a correre veloce in ogni condizione. Per mio conto concordo in pieno con Checco Galanzino che stamane nel briefing del pre gara ha fulmineamente sentenziato: “Dalle nostre parti, a questa stagione, il terreno può essere gelato e durissimo o fradicio e morbidissimo”. Oggi è stato il mio battesimo del fango, con le mie gracili leve ho faticato sette camicie per sottrarmi all’abbraccio soffocante dell’impasto di terra grassa nelle carrereccie tra i filari. Mi sono chiesto mille volte chi me lo ha fatto fare. Raggiunto il traguardo, tolte le scarpe e bevuti un paio di bicchieri di succo di frutta, mi sono detto che tutto sommato mi sono divertito, che è stato bello e chissà quali altre sfide ci aspettano. Correndo si torna anche un po’ bambini.

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