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Tomaghelli in evidenza al Trofeo San Zaccaria

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6 agosto - Gli organizzatori di Atletica Pavese e di Rocca Susella hanno fatto del loro meglio per riproporre la 39^ edizione del Trofeo di San Zaccaria. Qualche intoppo burocratico ha loro imposto alcune variazioni di percorso sia per la prova Fidal di corsa in montagna del Trofeo (distanza di 6km), sia per la prova di trail con sviluppo di 17km. Le variazioni non hanno certo addolcito l’impegno per gli atleti in gara essendo i tratti di salita veramente impegnativi con pendenze a tratti proibitive. Nella prova Fidal (18° tappa del Grand Prix Pavese) si è imposto Alessandro Merlin (Escape team Vigevano) precedendo Mohamed Ben Kacem per i colori di casa di Atletica Pavese e Stefano Pedrazzani (Azalai). In questa prova era impegnato Gianni Tomaghelli che ha concluso in 19^ posizione conquistando il secondo posto nella classifica di categoria. Tra le ragazze successo di Simona Bracciale (GP Garlaschese) davanti a Antonella Cantoni (Buccella Runners) e a Paola Zani (Running Oltrepò). Nella prova di trail, gara sotto egida UISP che assegnava i titoli provinciali di specialità, affermazioni nettissime dei vincitori Federico Scabini (Atl. Pavese) e Benedetta Broggi (oggi in gara per Raschiani Triathlon)

Risultati Trofeo San Zaccaria

Risultati Trail San Zaccaria

Teresa Repetto vola a Voltaggio e i ragazzi….non sono da meno

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6 agosto - Una gran giornata per Atletica Novese!!! Teresa Repetto vince sul difficilissimo percorso di 6,5km dell’Anello di Voltaggio e mette nell’albo d’oro una gara prestigiosa per tradizione, fornendo la miglior prestazione del 2023, senza ombra di dubbio. Ecco le sue parole:… ho corso nelle prime posizioni fino dal via cercando di tener d’occhio le avversarie più pericolose. In salita ho dato gas e nella mia scia è rimasta solo Emma Cavallari (n.d.r. la giovanissima portacolori di Trionfo Ligure, campionessa italiana 3000mt). Ho dato tutto e ho acquisito vantaggio sperando di conservarlo poi in discesa. Una volta finita la salita mi sono buttata, scortata da Paolo Dalia che mi ha incoraggiata. Volevo vincere a tutti i costi anche perché sapevo che al traguardo erano presenti i miei genitori, cosa che avviene abbastanza di rado. Sono molto soddisfatta…… La nostra atleta ha chiuso in 29’27’’ precedendo la Cavallari di un minuto con Emanuela Massa (Cambiaso Risso) in terza posizione in una competizione che ha avuto un ottimo livello tecnico, non solo per il numero importante di iscritti. Ma la giornata di Voltaggio la metteremo in archivio anche per la straordinaria prova della squadra maschile. Enrico Ponta ha corso alla grandissima chiudendo secondo, dovendo inchinarsi allo strapotere atletico di Luciano Spettoli. Per il ragazzo di Atl. Alessandria crono da record di 23’13’’ e Enrico ha chiuso in 24’26’’. Quarta posizione di Livio Denegri che, nel finale, ha dovuto rinunciare alla terza posizione, preceduto da Gebrehanna Savio (Team 42195). E poi ci hanno pensato Diego Scabbio, Stefano Romagnollo e Mattia Grosso a occupare le posizioni tra l’ottava e la decima. Avere 5 atleti nelle prime 10 posizioni è titolo di merito importante. Nelle classifiche di categoria da ricordare i successi dei sopracitati Denegri, Scabbio, Grosso e di Gianfranco Poggi Secondo posto per Romagnollo e per Franco Gavuglio. Molte delle nostre ragazze hanno corso al meglio: a provarlo il successo di categoria per Claudia Fossa e i piazzamenti di Angela Giribaldi, Bianca Iuga e Giulia Legena La squadra si è imposta nella graduatoria per i gruppi numerosi: questa volta eravamo in 52. Senza parole…..

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Andrea Molinari alla Nevache-Briancon

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6 agosto - Anche in vacanza Andrea Molinari non perde le buone abitudini e, in questa domenica climaticamente perfetta, si è schierato al via di una gara di grandissima tradizione: la Nevache-Briancon si disputa infatti dalla metà degli anni ’70 e rappresenta un appuntamento fisso anche per molti podisti piemontesi. Tracciato di 21,3km, tutto su strada e con un dislivello negativo di 400mt, che prevede la partenza da Nevache e l’arrivo nel cuore di Briancon dopo aver attraversato la Vallée de la Clarée e il piccolo borgo di Val de Prés (da cui ha preso il via la prova breve di 10km). Andrea ha coperto la distanza in 1h35’12’’ terminando in 84^ posizione (ottavo posto di categoria) in un novero di 361 atleti classificati.

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Luigi Macciò a Ronsecco per la San Lorenzo Running

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4 agosto - Ronsecco è un paesino di poco più di 500 anime, situato nella pianura tra Trino e Vercelli (non lontano dal Bosco delle Sorti della Partecipanza, teatro di tante gare in passato), che in questi giorni celebra la festa patronale di San Lorenzo. E i festeggiamenti hanno preso il via nella serata di venerdì con un appuntamento podistico, sotto egida Fidal dedicato a San Lorenzo. Percorso di 6km, articolato in un doppio giro su fondo prevalentemente sterrato tra le risaie che circondano l’abitato. Tra i concorrenti, il nostro Luigi Macciò come sempre in grado di scovare tutti gli appuntamenti in calendario per aggiornare il proprio score di gare disputate. A breve speriamo di fornirvi un ordine di arrivo

Giornata tristissima: Ezio ci ha lasciato

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5 agosto - Oggi è una giornata tristissima per l'Atletica Novese : stamane ci ha lasciato dopo una lunga malattia l'Atleta ed Amico Ezio Cabella. Dagli anni '80 Iscritto alla nostra Società, Atleta esemplare per correttezza e sportività ha difeso ed onorato i colori biancocelesti per oltre 30 anni. Terminata la fase agonistica si è dedicato con grande impegno alla dirigenza senza mai limitarsi ma dando sempre il meglio di se stesso. Grazie Ezio non ti dimenticheremo mai.

Il Rosario si reciterà Lunedì 7 luglio alle ore 19 nella Chiesa di San Pietro ed il Funerale avrà luogo sempre nella Chiesa di San Pietro, Martedi 8 luglio alle ore 15.00.

StraCarezzano 2023: Cucco a tempo di record e Teresa Repetto al poker

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1 agosto - La Soams di Carezzano impegna tutte le proprie forze per questa serale dal percorso piacevole e impegnativo al tempo stesso . Una serata di festa, anche per un terzo tempo piacevole: peccato che non la abbiano pensata così i ladri che hanno forzato le macchine parcheggiate trafugando tutto il possibile. Purtroppo si è tornati a vecchie abitudini che sembravano essere un po’ dimenticate. Dovremo tenerne conto…. La gara ha vissuto sull’impressionante assolo di Gianfranco Cucco che ha stabilito il nuovo tempo limite sul tracciato di 6,3km: 21’50’’ il crono, che migliora il tempo ottenuto nella vittoriosa cavalcata del 2022 di 32’’. E le condizioni di freschezza del ragazzo di Sai Frecce Bianche, appena tagliato il traguardo, sono una prova lampante di condizione fisica al top. Seconda posizione per Diego Picollo (Azalai) in 23’35’’ con qualche secondo di vantaggio sui nostri Diego Scabbio e Stefano Romagnollo. Top five chiusa da Giovanni Tornielli (Pod Peralto). E anche la gara femminile ha offerto spunti molto interessanti: la vittoria è andata a Teresa Repetto che ha così ottenuto il quarto successo negli 8 anni di vita di questa prova. E nelle altre quattro occasioni la nostra atleta ha comunque occupato una posizione tra le prime tre al traguardo. Per Teresa crono di 28’02’’migliore rispetto a quello dell’anno passato. Secondo posto per Laila Hero (Atl Arcobaleno) che ha prevalso su una sempre più positiva Lucrezia Lupi per una manciata di secondi. Per i nostri colori sono ancora da ricordare le affermazioni nelle classifiche di categoria per Romagnollo, Scabbio, Gianfranco Poggi, Maurizio Traverso, Massimo Orlando, Franco Dossena, Lucrezia Lupi, Claudia Fossa. Piazzamenti da podio sono stati invece conquistati da Andrea Bisio (11° assoluto), Cristian Dispensa (14°), Andrea Molinari (22°), Gianni Tomaghelli, Roberto Conte, Franco Gavuglio, Elsa Godino, Giorgia Montagner, Elisabetta Grassano, Giulia Legena, Angela Giribaldi, Giuliana Peruzzo, Concetta Graci. Come si vede una serie di prestazioni davvero interessanti. In totale il team ha schierato 55 atleti conquistando la vittoria nella graduatoria a squadre davanti ad Azalai e At. Valle Scrivia.

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Foto di Enzo Bartoletti e Namfon Dasom

Foto di Cristina Tortonesi

Il racconto di Fabrizio Lavezzato e della “sua” Ultra del Gran Sasso

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30 luglio - "Domenica 30 luglio ho partecipato all’Ultramaratona del Gran Sasso d’Italia, tornando sulle strade abruzzesi per la terza volta, dopo le edizioni del 2019 e 2021. Il percorso di questa gara è, a mio avviso, uno dei più affascinanti del panorama italiano di ultramaratona. Partenza ed arrivo sono fissati nello splendido borgo di Santo Stefano di Sessanio, un’autentica perla paesaggistica, dominata dall’imponente Torre Medicea. Circa 80 residenti che ogni anno a fine luglio ospitano un numero sempre crescente di podisti: oltre 500 i partenti di questa edizione, con iscrizioni chiuse ampiamente in anticipo per motivi di capienza delle strutture. Podisti provenienti da ogni parte d’Italia, sintomi che questa manifestazione, perfettamente gestita da Franco Schiazza, è ormai entrata nel cuore di tutti noi. Partenza alle 8,30. Il percorso ormai lo conosco come le mie tasche. Primi 10km relativamente facili, da Santo Stefano a Calascio. Facili ma traditori, perché se si spinge troppo sul tracciato favorevole, le gambe mancheranno dopo. I più forti scappano subito via, io faccio il mio passo e mi ritrovo in un gruppetto con un ragazzo siciliano di Ragusa, uno di Cesenatico e con la campionessa italiana di 24h Eleonora Corradini, che vincerà la gara femminile. Dopo il transito a Calascio e la successiva discesa, intorno al km 12 iniziano i primi tornanti in salita verso Castel- del Monte. C’è il sole ma si corre bene considerando che siamo a fine luglio. Bisogna stare solo attenti all’idratazione perchè qui l’ombra non si trova mai. L’amico di Cesenatico si stacca in salita e dopo il passaggio nel centro abitato di Castel del Monte, lungo i tornanti che portano a Passo Sella (21km circa), perdiamo anche il ragazzo di Ragusa. Io salgo regolare insieme ad Eleonora, c’è fatica ma si corre e superiamo altri atleti. Nella discesa verso il check point del km26, prendo qualche decina di metri di vantaggio su Eleonora. Siamo in arrivo a Campo Imperatore, con la sua spianata mozzafiato e le sue insidie (mi ricordo bene la grandine del 2019). Teoricamente entriamo nel tratto di gara che mi è più congeniale. Fino al km 40 infatti la strada è abbastanza piatta e si potrebbe prendere un buon ritmo. Già dai primi tratti però mi rendo conto che sarà durissima. Inizia infatti a tirare un vento contrario fortissimo, rischio per due volte anche di perdere il berretto e sono costretto a rallentare. Sarà così fino al km 40. Inizio ad avere qualche problema di stomaco, per cui decido di saltare l’ultimo gel e di bere solo acqua. Al km 38 la strada risale, io proseguo abbastanza bene, ma mi rendo conto d’aver speso tanto. Mi affianca un ragazzo accompagnato in bici da un amico. “Dai che il peggio è passato” mi dice e poi ancora “Io sono alla mia seconda ultra”. “Questa per me è la numero 21, ma ormai ho 50 anni e devo smetterla di fare ste cose” gli rispondo sorridendo. “io ho 34 anni ma Firmerei per arrivare a 50 anni così” mi dice ancora “Beh guarda, se vuoi facciamo a cambio subito” chioso io e sorridiamo entrambi. Scollinato il km 40 inizia l’ultimo tratto in discesa, quello che riporta a Santo Stefano, 10km in cui si può spingere se uno ne ha. Io cerco di fare tutto il possibile. Mentre scendo nei tornanti dietro di me scorgo altri concorrenti che stanno rinvenendo. Vedo le maglie rosse della Manopello, so che c’è Fabio Amabrini, atleta forte e della mia categoria. Strigno i denti sugli ultimi 300m di strappo al km 46 e poi nell’ultima parte della discesa do anche quello che non ho per mantenere la mia posizione. All’arrivo nel paese, girando l’ultimo tornante della montagna, mi volto, ho sicuramente almeno 200m di vantaggio, corro sorridendo gli ultimi tratti, giro a destra il breve rettilineo verso il traguardo. Lo speaker mi chiama per nome, ricordando le mie partecipazioni alla gara, un po’ mi emoziono. Taglio il traguardo sfinito, 11esimo assoluto e secondo di categoria. Il tempo finale, 3h57’ circa, forse poteva essere migliore, ma il vento oggi è stato davvero ingestibile. E comunque, vento o non vento, bisogna essere realisti. Lo scorso anno di questi tempi non riuscivo nemmeno a camminare e adesso ho portato a casa dignitosamente una delle gare più belle, certamente una delle mie gare del cuore. Va bene così. La Corsa è eterna finchè dura. W la Corsa. Fabrizio"

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Giuseppe Piccioni al Trail del Battaglione

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30 luglio - Fine settimana di gran livello a Courmayeur dove si sono disputati due vertical e una prova di trail: venerdì sera via al VK1 NIGHT, Vertical notturno di 7 km e 900m D+ con partenza da Dolonne e arrivo alla stazione Pavillon della SkyWay. Sabato mattina si è disputato il VK2 di 11 km e 2000m D+ fino ai 3.560mt presso Punta Helbronner (gara più “alta” d’Europa). E oggi il piatto forte del Trail del Battaglione: 59 km e 4600mtD+, su sentieri poco battuti in altre gare, ristori essenziali, balisaggio minimalista. Tra i partenti il nostro Giuseppe Piccioni che ha preso il via alle 5 del mattino da Courmayeur (più precisamente da Dolonne) per affrontare la prima difficile ascesa verso Currù. Gli atleti arrivati alle baite di Les Suches e poi alla località Plagnoley, hanno affrontato un passaggio in un tratto con corde fisse per puntare verso i 2500mt del Mont Cormet e i 2987 del bivacco Pascal. Da lì una discesa di quota di quasi 1000mt per arrivare al primo cancello orario di Liconi. A quel punto una risalita durissima verso il Colle Battaglione Aosta (2860slm) e una discesa difficilissima verso il Vallone del Malatrà. Passati il Rif. Bonatti e il Rif. Bertone gli atleti hanno puntato verso il Col Sapin e la Tete de la Tronche, a quota 2550 m. Altra discesa difficile verso il secondo cancello orario di Pont Pailler in Val Ferret. Ancora 700mt di dislivello per raggiungere il Pavillon e ultima discesa verso il traguardo. Il profilo altimetrico della prova è estremamente significativo Il nostro atleta ha concluso la sua fatica dopo 13h44’ di gara giungendo al traguardo in 38^ posizione. Al telefono le parole di Giuseppe: “….è stata una delle gare più difficili da me affrontate. Moltissimi i tratti esposti, pendenze micidiali, discese al più alto tasso tecnico che io potessi immaginare. E gareggiare per molte ore restando sopra i 2500 metri di altitudine è stato per me un test importante per gli impegni del prossimo futuro. Una gara che non avevo mai disputato e che non immaginavo così difficile. Sono soddisfatto di averla portata a termine….”

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