Mauro Crivellaro alla Lisbona Half Marathon
11 marzo Atletica Novese senza confini e il nostro Mauro Crivellaro ha scelto la Mezza di Lisbona per l’esordio in divisa biancoceleste. Purtroppo anche in Portogallo clima niente affatto favorevole con pioggia e vento forte (raffiche a 50km/h) e gli organizzatori costretti a cambiare il punto di partenza, previsto sullo spettacolare ponte “25 de Abril”, per la forza del vento che spirava dall’Atlantico. Il nostro atleta ci ha raccontato di condizioni di corsa quasi estreme specie tra il 7° e il 16° km, tratto controvento e con scrosci di pioggia intensa. Per Mauro, quando è arrivato il traguardo, il cronometro si è comunque fermato a 1h42’22’’. Non male ….viste le premesse!!!
A questo link tutte le notizie http://www.running-portugal.com/lisbon/lisbonhalf/it/home.html
Roberto Moro alla Brescia Art Marathon
11 marzo L’ira di Asgard sulla BAM I bresciani ad Odino devono averla fatta grossa. Il Signore del Valhalla oggi ha inviato suo figlio Thor il Dio del tuono a regolare i conti e per noi miseri mortali la Brescia Art Marathon è diventata un grattacapo. Gara che non dimenticheremo, d'accordo, ma ad esserci in mezzo c’è stato poco da ridere. Dopo aver speso una quasi settimana a consultare IL METEO dello smartphone ogni tre ore per vedere se le colonnine fucsia date sulla “Leonessa d’Italia” (appellativo che Giosuè Carducci volle conferire a Brescia) dalle 9 alle 13, ci siamo arresi all’evidenza. Mia moglie ieri, prima della partenza da casa ha sentenziato con un’occhiata tagliente “niente da fare previsioni confermate, pensaci bene”. Non ci ho pensato nemmeno per un’istante, se cedi ad un dubbio, qualsiasi, la maratona non la corri più. Figurarsi, i dubbi sono speculazioni razionali. Chi corre come me, da appassionato con scarse doti, distanze simili sa di cosa parlo. Un dubbio tira l’altro e la volontà femminile è decisamente più incisiva di quella malferma dei mariti. Avevo poi un alleato importante, un alibi di ferro. Ci siamo dati appuntamento con Stefano, un amico di Milano, con il quale abbiamo già corso la sua di casa e a Parma. Accordo per vederci a cena, discutere della gara e dei programmi reciproci (lui è un triatleta con diversi Ironman all’attivo, tanto di cappello). Le donne lo sanno, quando ci sono questioni di questo tipo tradire l’impegno sarebbe disonorevole e noi maschietti preferiamo sempre, se possibile, salvare l’onore. Eccoci quindi schierati in partenza con quelli della dieci e della mezza che si corrono in contemporanea. Ammassati come pinguini imperatore, sfruttiamo l’effetto mandria che ci regala un poco di tepore sotto una pioggia battente ed un vento a folate che ti lava la faccia. Cinque minuti in griglia bastano per infradiciarci per bene. Start in orario alle 9:15 per correre, almeno per me, quasi tre ore e mezza sotto l’acqua. Stefano ha lasciato al venticinquesimo per problemi intestinali (capita). Abbiamo affrontato la seconda metà sotto pioggia e vento che rinforzava e le folate che si trasformavano in raffiche. Dopo il traguardo nella splendida Piazza della Loggia ci siamo cambiati in spogliatoi tendone battendo i denti. La gara mi è piaciuta lo stesso e tornassi indietro la rifarei. La corsa è un po’ come il passato, si tende a dare risalto ai momenti belli. Gran premio della simpatia ai poveri ragazzi dei banchi degli spugnaggi, oggi tempo perso il loro. Gran premio della creatività ad anonima agenzia per un enorme cartellone pubblicitario di utensili da uomini: un trapano elettrico con la sua punta in titanio campeggia sotto la scritta “allora vuoi montare le tende rosa prima che tua figlia abbia diciotto anni?”. Città diverse, mariti inadeguati, sempre loro. Roberto Moro A questo link tutti i dettagli http://www.bresciamarathon.it/
Mauro Bacchiocchi alla Roma Ostia Half Marathon
11 marzo Atletica Novese presente al mega evento romano che ha visto al via quasi 10000 atleti per merito di Mauro Bacchiocchi: il nostro portacolori ha portato a termine la sua prova in 1h43’32’’ mantenendo passo piuttosto costante per tutto il percorso di gara. L’edizione 2018, la 44^ della storia, ha visto primeggiare lo statunitense Galen Rupp che è riuscito nell’impresa di rimanere sotto il muro dell’ora chiudendo in 59’47’’. Tutti i particolari li trovate a questo link http://www.romaostia.it/
Teresa Repetto firma il tris a Montaldo. In grande evidenza Valerio Ottoboni.
A Valenza salta il cross che avrebbe assegnato i titoli di campione provinciale
Gara annullata a Valenza: la mancanza di assistenza medica ha costretto i giudici di gara ad impedire il normale svolgimento dell’appuntamento di Villa Gropella che avrebbe assegnato i titoli di campione provinciale FIDAL di specialità. Atletica Novese era presente con tre ragazzi della categoria cadetti e otto atleti delle categorie master: non appena a nostra conoscenza vi forniremo notizie sul cross scelto da Fidal per designare i campioni 2018.
Enrico Raiteri e Paolo Repetti alla Castle’s trail di Verres
10 Marzo Trasferta in Val d’Aosta per i nostri Raiteri e Repetti, appassionati trailers tra i più assidui frequentatori in biancoceleste della specialità. L’occasione è stata la Castle’s Trail di Verres, 23km di percorso con 1530 metri D+, sviluppata sui sentieri del Comuni di Verrès, Challand-Saint-Victor e Montjovet ripercorrendo gli antichi sentieri praticati dalla nobile casata dei Challant tra boschi e castelli medioevali. Al via 360 atleti.
8 marzo : FESTA della DONNA
Settimana sospesa
Roberto Moro ci racconta, con il suo inconfondibile stile, le difficoltà del podista dopo una settimana di clima eufemisticamente “avverso”. Facile riconoscersi nelle sue parole…… “...dopo una settimana sarebbe una liberazione”. Il Tof ha chiuso così, con la consueta lapidaria lucidità, un messaggio WhatsApp di stamane presto. Stavamo ancora decidendo se uscire o no di casa e corrercela un po’. Alla fine siamo andati, abbiamo corso e così sia. Con Collini abbiamo sfidato lo “slosso”, il pasticcio di neve marcia, acqua di pozzanghere artiche e tratti duri e gelati che si forma sulle strade metropolitane nelle ore immediatamente successive alle nevicate. La perturbazione (o l’insieme di perturbazione atlantica ed inserimento di aria siberiana, sofismi) battezzata dai giornali BURIAN ci ha di molto limitati per una lunga, interminabile settimana. In Inglese il verbo to Bury significa seppellire. Per una volta anglosassoni e russi sono d’accordo almeno sulle conseguenze: aria gelida e neve copiosa in questo fine febbraio non sono mancati e ci hanno inchiavardati per bene, seppelliti in casa, se preferite. Settimana sospesa, con gli occhi alla finestra (panorama impietoso) ed alle previsioni su tablet, telefonini e personal d’ufficio. Niente da fare, giorno dopo giorno negli ultimi sette non ne è andato dritto uno. Cosa fa una persona abituata a correre quando il tempo atmosferico si accanisce con questa scientifica efficacia? Niente, questo è il punto. È l’inattività che comincia, sottile ed insidiosa, a non farti quadrare i conti. Ti dici ragionevolmente che non c’è niente di male a rifiatare un po’. Ragioni sul fatto che, quando non correvi, campavi benissimo senza nemmeno pensare a scarpette e braghette. Ti guardi intorno e registri un’umanità fatta di persone il cui ultimo pensiero è sudare, all’aria aperta, arrancando su strade fuori stagione. Tant’è qualcosa non va, non sei tranquillo, cedi all’inquietudine. Che sia non poter fare ciò che si vuole, dover, per una volta, mettere a tacere l’IO? Che sia quel che dicono gli amici sedentari, che chi corre ha la “scimmia” e dopo un po’ soffre di astinenza? Ieri sera, vista una possibile finestra di stamane senza neve e temperature attorno allo zero e niente di peggio, mi sono trovato a pensare: “sarà il caso di provare”? L’unica prova era verificare se qualcun altro ci stava pensando. Ho chiesto al “Coach”, com’è normale. Ubi Major.. Alla fine mentre percorrevamo le strade del Cipian (peraltro perfettamente ripulite) e discorrevamo di massimi sistemi, politica, democrazia ed elezioni in perfetto stile italiano (tre persone, quattro idee e peraltro tutte buone) in effetti ho provato un gran piacere ed un senso di leggerezza. Al rientro ho risposto al solito sguardo tra il rimprovero e l’interrogativo di mia moglie sentenziando: “Guarda, come diceva Giacomo correre oggi è stata proprio una liberazione”.